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Apre a Massa lo Spazio Contadino

Spazio Contadino

Con l’obiettivo di accorciare la filiera tra produttore e consumatore, nasce a Massa lo Spazio Contadino, un punto vendita che sarà aperto nei giorni di martedì e sabato dalle 8 alle 13.

Le aziende che hanno fatto richiesta di partecipazione, nella stragrande maggioranza provenienti dal territorio provinciale, sono 63. Ampia la varietà dei prodotti che vi si potranno trovare: ortaggi, frutta, miele, marmellate, fiori, salumi, liquori, olio, vino, cereali, legumi, farine, pane, piantine da orto, erbe aromatiche e prodotti erboristici, piante ornamentali, formaggi e latticini, pasta, prodotti del bosco, dolci, torte di verdura. Molti dei prodotti, che saranno venduti in forma diretta, hanno un ampia tipologia di certificazioni: biologico, biodinamico, DOC e IGT nel caso dei vini, altrimenti DOP, IGP. Molti saranno prodotti agrolimentari tradizionali mentre tutti saranno individuabili come prodotti locali.

L’iniziativa, che si terrà presso il mercato coperto di Massa, verrà inaugurata sabato 31 ottobre alle ore 10.

Vino & olio nuovi, arte e solidarietà ad Artimino

villa-medicea-artimino Domenica 25 ottobre, presso la Villa medicea di Artimino (Prato), si svolgerà un doppio evento. Da un lato un vernissage del vino e dell’olio nuovo, dall’altro un’asta benefica delle dame di Leonardo da Vinci “truccate” da un professionista. Il tutto all’insegna della solidarietà verso l’ospedale pediatrico di Empoli: è un doppio appuntamento, quello che nel prossimo fine settimana vedrà protagonista la Villa Medicea “La Ferdinanda” ad Artimino (Prato). Per la prima volta la “Villa dei Cento Camini” si aprirà al pubblico domenica 25 ottobre, quando andrà in scena la prima edizione della “Festa del vino e dell’olio nuovo“.

Si tratta di un’occasione per degustare, dalle 10 alle 17, il “Rugiolino”, il primo vino del 2009 uscito dalle cantine di Artimino, ma anche fettunta alla brace del caminetto, caldarroste e dolcetti.

“L’idea della festa del vino nuovo, in verità – spiega con soddisfazione Giorgio Segantini, titolare della Villa medicea – mi è venuta in mente per rievocare la grandiosa festa che la contessa Carolina Sommaruga Maraini (proprietaria della villa) organizzava annualmente per il popolo intorno al 4 novembre. La prima edizione cui diede vita risale al lontano 1917, proprio nei giorni della disfatta di Caporetto: in tale occasione la contessa apriva le porte della villa ai contadini e alle loro famiglie elargendo cibo, dolci per i bambini e vino nuovo per gli adulti”.

A scuola di vino a Firenze e Bagno a Ripoli

Riparte il calendario dei corsi Umami: si comincia con il vino, a Firenze e a Bagno a Ripoli… – Umami News.

dipinto-vino Torna, dopo la pausa estiva, il calendario di corsi targati Studio Umami, specializzato nella creazione di corsi ed eventi enogastronomici. E la partenza, visto anche il periodo di vendemmia, non poteva che essere vinicola. Due appuntamenti da non perdere, due corsi – organizzati a Bagno a Ripoli (mercoledi 30 settembre, giovedi 8, mercoledi 14 e 21 ottobre – c/o Antico Ospedale Bigallo – Firenze) e a Firenze (lunedi 5, 12, 19 e 26 ottobre – c/o Circolo Floriagafir, zona Firenze sud, a lato della piscina Bellariva) – di quattro serate ciascuno dedicati a tutti coloro che vogliano saperne di più sull’amato Nettare di Bacco.

Qualche notizia storica, poi via in vigna e in cantina per scoprire come nasce il vino, soffermandosi sulle tecniche di degustazione e del corretto abbinamento a tavola. Il tutto, ovviamente, accompagnato dalle indispensabili “prove pratiche” di assaggio: la seconda parte di ciascun incontro sarà infatti dedicata all’analisi di 4 differenti tipologie di vino, provenienti dalle zone di produzione più rappresentative a livello nazionale.

Il costo di partecipazione è di 80 euro: a ciascun corsista verranno consegnati un set da 6 bicchieri modello “ISO degustazione” e dispense sugli argomenti trattati. Per info e prenotazioni: 055.6587304 – www.umaminews.com

Tenuta Lenzini

Ricevo da Piero Valdiserra, giornalista enogastronomico, e pubblico con piacere un articolo sulla Tenuta Lenzini, in provincia di Lucca.

Lui è dinamico, scattante, un fascio di nervi, dallo sguardo mobilissimo e dalla parlantina torrenziale; lei, bionda e minuta, è più tranquilla, anche se dietro l’aspetto posato non riesce a celare la grande passione che anima quotidianamente il suo lavoro. Sono Michele Guarino e Benedetta Tronci Lenzini, marito e moglie, da alcuni anni titolari e conduttori della splendida Tenuta Lenzini, morbidamente adagiata sulle verdi colline lucchesi.

Un po’ di storia.

Oltre a essere una città ricca di storia e di opere d’arte, conosciuta in tutto il mondo per le sue formidabili mura medievali completamente percorribili, Lucca è caratterizzata da una vasta zona collinare, che per il clima dolce e l’esposizione a mezzogiorno ben si adatta alla coltivazione dell’olivo e della vite. Da sempre, un nome in particolare è conosciuto in zona fra i terreni più vocati alla viticoltura: la vigna di Gragnano. Qui nel XVI secolo la famiglia Arnolfini (quella ritratta da Jan Van Eyck nel celeberrimo dipinto conservato alla National Gallery di Londra) fece costruire una meravigliosa dimora a presidio di una tenuta rinomata per le fertili terre che la circondavano. Agli inizi del Novecento la famiglia Marchi acquistò i terreni e il borgo agricolo della villa, per continuare la produzione di olio e di vino. Nel 1996 Franco Lenzini, industriale lucchese e grande appassionato di vino, realizzò il suo sogno giovanile di diventare agricoltore proprio in quella terra, Gragnano, che fin da bambino aveva amato e di cui aveva sentito favoleggiare circa l’eccellenza delle produzioni. Nacque così l’Azienda Agricola “La Vigna di Gragnano”, oggi Tenuta Lenzini, che venne subito fatta oggetto di attività di risanamento e reimpianto, e che dal 2006 è guidata da Benedetta, nipote di Franco Lenzini, e dal marito Michele, all’insegna della ricerca della qualità più assoluta.

La Tenuta Lenzini.

Oggi la Tenuta si sviluppa su 24 ettari, di cui 13 circa vitati (Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Alicante, Vermentino, Sauvignon Blanc) e 6 destinati all’olivicoltura (nelle varietà Leccino e Frantoio). La gestione dei vigneti è in parte manuale e in parte meccanica, in un sistema di agricoltura integrata (inerbimento e lavorazione con erpice dei filari transitati dalle macchine, sovesci autunnali e concimazioni organiche interrate). La vendemmia è meccanica per il vino DOC e manuale per gli IGT. Le vinificazioni sono condotte a temperatura controllata in vasche d’acciaio, con macerazioni brevi e medio – lunghe; le fermentazioni malolattiche sono svolte in acciaio. Vengono usati legni di diverse capacità per gli affinamenti degli IGT rossi, e acciaio per il DOC e il Vermentino. Viene impiegato esclusivamente il mosto fiore, e la solforosa è limitata al massimo grazie a diversi tipi di coadiuvanti. Non vengono attuati nessun processo teso a uccidere la vitalità del vino, nessun taglio con vini acquistati da produttori o commercianti, nessuna correzione fisica o chimica volta a cambiare la tipicità del prodotto.

I prodotti.

La Tenuta attualmente produce:

  • Vermentino I.G.T. Toscana (con un 15% di Sauvignon Blanc);
  • Syrah I.G.T. Toscana (con un 15% di Alicante);
  • “Poggio De’ Paoli” I.G.T. Toscana (Cabernet Sauvignon, Merlot, Alicante);
  • Merlot D.O.C. Colline Lucchesi;
  • Olio Extravergine d’Oliva D.O.P.

Il grande impegno produttivo profuso dalla nuova proprietà si sta traducendo anche in alcuni importanti riconoscimenti internazionali: medaglia d’argento al “Poggio De’ Paoli” 2007 in occasione dell’International Wine Challenge di Londra, e medaglia d’oro al Syrah I.G.T. Toscana per la terza edizione del concorso Syrah du Monde 2009 – al quale la Tenuta Lenzini si è piazzata fra i primi 10 produttori mondiali, unica realtà italiana.

Il futuro.

“Ho smesso di lavorare in banca per fare il contadino, alcuni anni fa, e la mia laurea in marketing la applico alla vitivinicoltura ragionata – afferma convinto Michele Guarino – Con il sostegno costante di mia moglie Benedetta e di alcuni amici fidati, voglio dedicarmi totalmente alla valorizzazione dell’Azienda e dei suoi prodotti. La mia, la nostra filosofia si riassume in un’appassionata difesa dell’autenticità e della personalità di queste magnifiche colline, e dei prodotti che le rendono celebri da secoli”.

Nei piani della Tenuta Lenzini c’è anche un incremento dell’ospitalità aziendale – la struttura dispone già di alcuni posti letto – per accogliere i tanti clienti ed estimatori che cominciano a conoscerne i vini e l’olio in molti Paesi del mondo.

(Info: Michele Guarino e Benedetta Tronci Lenzini, Società Agricola Tenuta Lenzini srl, Via della Chiesa 44, 55010 Gragnano Capannori (LU), tel. 0583 974037, fax 0583 974514, e-mail [email protected], www.tenutalenzini.it).

Sagra del cipollino

Durante il prossimo fine settimana, sabato 19 e domenica 20 settembre, si svolgerà l’annuale Sagra del cipollino, uno dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte. L’umile ortaggio viene coltivato sin dall’antichità nel fondovalle della Dora Baltea e oggi ridotto a produzione di nicchia. I produttori di cipollini sono soltanto una decina e coltivano un campo “comunitario” messo a loro disposizione dal Comune di Quincinetto.

Da otto anni, all’inizio dell’autunno, Pro Loco e Comune di Quincinetto riportano agli onori delle cronache il tipico prodotto, dedicando ad esso una sagra, dove a tavola il cipollino dà veramente il meglio di sè come ingrediente fondamentale e insostituibile di gustose pietanze.

La kermesse si apre (sabato 19 settembre alle ore 20) proprio con la cena “Dall’antipasto al dolce: sua signoria cipolla” con la collaborazione di Slow Food. Ma non solo. Con le appetitose cipolle si possono apprezzare anche altri sapori del territorio. E’ un appuntamento che ogni anno riunisce centinaia di golosi e buongustai attorno alle tavole imbandite nell’auditorium Dante Conrero. La serata è allietata dal Gruppo 3.

Dalla cena si passa (domenica 20 settembre) alla sagra vera e propria, dove il cipollino di Quincinetto è al centro di una mostra mercato di sementi, cipolle, ortaggi di stagione e prodotti tipici nell’area mercatale. Un altro appuntamento gastronomico di rilievo è il pranzo all’insegna della genuina tradizione culinaria locale con polenta, spezzatino e cipollini. Poi nell’area mercatale la festa continua con la musica della Fanfara di Quincinetto.

La Sagra del Cipollino è organizzata dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune di Quincinetto, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte.

Salame di cioccolato

Curioso come non abbia mai fatto prima di oggi il salame di cioccolato, uno dei miei dolci preferiti, anche in considerazione del fatto che è davvero facile e veloce da preparare (a parte la lunga attesa in frigorifero prima di poterlo gustare).

Mi ero persino ripromesso di farlo tempo addietro, quando gustai quello delizioso che Elisa (a proposito: in bocca al lupo per La Revue Gourmet!) portò al Maisazi party dell’ormai lontano settembre 2006.

Se finalmente mi sono deciso a fare il salame di cioccolato lo devo però a Francesca e alla sua ricetta (che ho seguito abbastanza fedelmente). La ripropongo qui in maniera sintetica, anche se non posso esprimere giudizi sulla riuscita fino a domattina. Il salame sta infatti riposando in frigorifero 🙂

Ingredienti

  • 450 gr di biscotti (Francesca ne suggerisce 400, nella sua ricetta)
  • 120 gr di burro (burro burro! che è il burro di soia, Francesca??? 😀 )
  • 50 gr di cacao
  • 110 gr di zucchero
  • 2 uova

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Cantine aperte 2009 in Puglia

Come ricordato pochi giorni fa, si avvicina Cantine aperte 2009, l’evento dedicato al vino che permette di trascorrere un’intera giornata tra cantine e vigneti.

In Puglia sono 51 le cantine che aderiscono alla manifestazione, e tante offrono qualcosa in più della classica degustazione di vini con visita della cantina: dalla degustazione di prodotti tipici locali e vino biologico nelle cantine Ariano di San Severo (Fg), al pic nic sull’aia da Rivera di Andria (Ba); dal maialino pugliese arrosto in abbinamento al nuovo rosato dall’azienda Paolo Leo a San Donaci (Br), il cui ricavato sarà devoluto in favore dei terremotati dell’Abruzzo, alla “merenda in cantina” organizzata dalla Masseria Li Veli di Cellino San Marco, al cooking show in programma da Dolcemorso di Mottola (Ta). E, per i più golosi, a Cutrofiano, nella provincia di Lecce, un imperdibile stecco gelato al vino proposto dall’azienda Palamà. Sempre a Cutrofiano, inoltre, L’Astore Masseria propone degustazione di prodotti tipici locali accompagnata da musica popolare e possibilità di visitare lo splendido frantoio ipogeo.
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Quella volta che facemmo il pane a scuola

La prima volta che ho usato il lievito madre in vita mia avevo all’incirca 12 anni. In realtà, era troppo giovane per poter essere considerato davvero lievito madre; credo che sia più adatto il termine “impasto acido spontaneo”, ma continuerò a chiamarlo lievito madre (lievito naturale e pasta madre sono gli altri due termini con i quali si chiama il lievito madre). Ma anche se è solo un impasto acido spontaneo, funziona, come funzionò all’epoca.

A scuola, infatti, l’insegnante di educazione tecnica (esiste ancora, come disciplina?) ci diede come compito per casa quello di fare il pane. A gruppetti di tre/quattro ragazzi, ci si trovò quindi per fare questa esperienza assieme.

Con due miei compagni di classe, ci trovammo un pomeriggio per iniziare la nostra opera. Non era un compito dall’oggi al domani, quindi c’era il tempo di fare le cose con calma. Ma non perdemmo troppo tempo per decidere (grazie al consiglio di qualche mamma, ovviamente – non me lo ricordo, questo, ma lo considero inevitabile 🙂 ) che avremmo fatto il nostro pane usando del lievito naturale. Per quanto un lievito naturale abbia bisogno di alcune settimane per iniziare a diventare davvero efficace, pochi giorni potrebbero bastare ad avere un lievito funzionante, se tutto va bene. E a noi andò tutto bene. Infatti, quando ci trovammo dopo qualche giorno per fare finalmente il pane, il vasetto di lievito madre che avevamo in frigorifero era in pieno fermento.
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Abbronzarsi a tavola?

Arriva la bella stagione (qui a Lecce siamo già in piena estate, ormai, tant’è vero che sto scrivendo questo post standomene a petto nudo in terrazza) e con essa la voglia di una bella e sana abbronzatura.

Nei secoli passati, per la verità, era la pelle bianca ad essere associata ad aggettivi come “bella“, in quanto ad abbronzarsi erano i contadini, non certo i nobili. Ma nel secolo scorso ci fu il cambio di gusto, quando Coco Chanel convinse le donne ad abbronzarsi.

Ma l’abbronzatura deve essere presa con attenzione per evitare rischi, non solo a breve termine (come le spiacevoli scottature) ma anche a lungo termine come il melanoma.

Per questo motivo, è importante seguire alcune regole per una sana abbronzatura.
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Cantine aperte 2009

Cantine Aperte

Si sta avvicinando Cantine aperte 2009. Domenica 31 maggio (e in alcune regioni anche sabato 30 maggio) si svolgerà infatti questo imperdibile appuntamento organizzato dal Movimento Turismo del Vino. Per sapere quali saranno le cantine aperte regione per regione, visita la pagina sul sito del MTV.

Tra gli eventi sul vino a livello nazionale, Cantine aperte è senza dubbio il mio preferito, perché è la giornata in cui posso finalmente conoscere più da vicino alcune delle cantine che scopro nel tempo. Se considerate poi che qui nel Salento è quasi difficile trovare, nei ristoranti o nelle enoteche, vini che non siano salentini, capite che è veramente facile scoprire nuove cantine in zona, cantine che è possibile poi visitare in occasione di Cantine aperte.