Le pentole in alluminio di Baldassare Agnelli

Veramente curioso. Esattamente cento anni fa, il 10 dicembre 1905, Baldassare Agnelli, fondatore dell’omonima azienda produttrice di pentole in alluminio, si diplomò alla Scuola d’arte dell’orafo.
Sono nel museo interno dell’azienda e sto guardando gli antichi macchinari, alcuni dei quali ancora funzionanti, con i quali Baldassare iniziò la lavorazione dell’alluminio per fini industriali e domestici. Era un’idea geniale, visto che all’epoca l’alluminio era considerato un metallo pregiato (e questo spiega il suo diploma).

Padella in rame di Baldassare Agnelli

Da quattro generazioni, gli Agnelli producono pentole per usi professionali, e non solo, in alluminio, in rame e, recentemente, in pietra ollare. Gentilissimo, Dario Salvi mi ha illustrato il ciclo produttivo, consentendomi di assistere a tutte le fasi del processo.

Varie macchine, principalmente torni, sono usate da uomini che hanno la responsabilità di garantire il corretto svolgimento della fase ed il suo migliore risultato, in modo quasi artigianale. La mia guida mi spiega che agli inizi del 1900 si usavano macchine austriache capaci di produrre autonomamente le pentole. Baldassare Agnelli, invece, ne aveva fatta modificare una per inserirvi una leva di controllo che consentisse ad un operaio di interrompere il ciclo ogni qualvolta ne avesse bisogno.

Tutta la lavorazione è a freddo, a partire dalla lubrificazione del disco metallico che formerà la futura pentola.

Il secondo stadio, l’imbutitura, consiste nella formazione mediante uno stampo, della forma generale della pentola. Si intravede, così, la casseruola, la padella o il tegame, anche se occorre fare un certo sforzo di fantasia, visto che mancano le maniglie, l’aspetto è alquanto grezzo e i bordi non definiti.

Si passa alla successiva fase della lavorazione. Con un tornio, un addetto stira i bordi per garantire l’uniformità del loro spessore. Come ogni buon cuoco sa, ciò è fondamentale per consentire un’omogenea diffusione del calore. La fase, quindi, è delicatissima ed il controllo deve essere rigido.

Un operaio ci mostra simpaticamente la rifinitura del bordo e del fondo. Operazione condotta con una apposita macchina e con il suo intervento manuale.

Segue il tunnel di decapaggio. La pentola in alluminio, lucidata e ripulita dagli ossidi, acquista la lucentezza ed aspetto con la quale siamo abituati a vederla nei negozi.

A conclusione del processo, un operatore fissa le maniglie o il manico. Operazione che se ben condotta, deve consentire la presa sicura e stabile per tutta la durata della vita della pentola.

Dario, la mia guida, mi presenta le varie linee di pentole professionali. All’alluminio, metallo conduttore di calore e di grande flessibilità d’uso per i cuochi, si unisce il rame, il rame stagnato, il tri-metallo rame/alluminio/acciaio e la pietra ollare. Ogni esigenza è soddisfatta.

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Ringrazio Maurizio Di Dio, Responsabile Marketing e Dario Salvi, Ufficio Stampa, per avermi consentito di visitare l’azienda, illustrandomi come la Baldassare Agnelli produce le pentole in alluminio a distanza di quasi cento anni dalla sua fondazione, nel 1907.

La Baldassare Agnelli è in via Madonna 20 a Lallio in provincia di Bergamo. Il centralino risponde al numero telefonico +39 035 4545945.
Il sito è www.pentoleagnelli.it

4 commenti su “Le pentole in alluminio di Baldassare Agnelli”

  1. da quelle due padelle agnelli che posseggo devo dire non ci si puo lamentare veramente ottime, credo che come avro la possibilita ascquistero le loro a vita

  2. Gent ma vorrei sapere se avete ancora le padelle di diametro 104 che avete servite nel 2000 in occasione della festa qui a Roma
    padelle prese da fernando lancia di Pergola, che a creato quel tipo di friggitrice

    Ringrazio asp. vs. risposta

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