il cuore è una frattaglia

ostrica.jpg Questo post è scritto per regalare un link ad arma, che ci ha beneficiato a sua volta di un link.

D’altra parte, come si fa a non linkare (e leggere) una che scrive: “La quintessenza del mare, e del sesso, anche. Per sapore, forma, consistenza. L’immaginario erotico si materializza nella viscida polpa opalescente al punto da pregustare altri umidi piaceri.”

Update: aggiornato il link al blog Il cuore è una frattaglia. Una volta era altrove, ma non esiste più.

The Culatello Files

culatello.jpg Molto interessante questo post sul culatello trovato su Il Forno che, a dispetto del nome, è un blog in inglese, ma di un innamorato dell’Italia e del suo cibo.

Il Forno: Al Vedel, Part I: The Culatello Files.: “Thanks to the choice of meat, its preparation and its aging, first in dry then moist rooms, Culatello is a deliciously mellow, sweet yet aromatic cured meat. It’s usually aged 12 to 14 months minimum but older Culatelli are for my taste even more seducing. Add to this the fact that to make a Culatello you have to waste a Prosciutto, and you’ll have a further economic reason to name this salume as ‘the king’.”

Traduzione: “Grazie alla scelta della carne, alla sua preparazione e invecchiamento, prima in sale secche e poi umide, il culatello è un salume deliziosamente morbido, dolce e tuttavia aromatico. Viene solitamente invecchiato per un minimo di 12-14 mesi, ma il culatelli più vecchi sono molto più seducenti per al mio palato. Aggiungete a questo il fatto che per fare un culatello dovete sprecare un prosciutto e avrete un ulteriore motivo economico per chiamare questo salume ‘il re’.”

Per la precisione, aggiungerei, rispetto agli aromi citati nell’articolo (sale, pepe macinato grossolanamente, aglio e vino) anche coriandolo e paprika dolce.

For the sake of completeness, I will add coriander and sweet paprika to the flavors quoted in the article: Salt, crushed pepper, garlic and wine.

Correzione: Alberto e Ore (vedi i commenti) hanno ragione. Alcune aziende usano altre spezie nel culatello, ma non in quello DOP.

Cioccolato Modica, il miglior amico dell’uovo

logo.pngL’Eurochocolate di Primavera a Modica, Polo Sud del Cioccolato


Che bella sorpresa per la Pasqua 2005! Un grande evento dedicato al Cioccolato a Modica, nella splendida Sicilia, in quello che oggi si può tranquillamente definire un vero e proprio “distretto del cioccolato”, contraddistinto dalla presenza di numerose e qualificate realtà produttive, che in questi ultimi anni hanno saputo rinnovare una antica tradizione carica anche di contenuti culturali, etici e sociali.

Bimbi, per la Festa del Papà, il prossimo 19 Marzo, regalate ai vostri papà una bella tavoletta di cioccolato di Modica. Sicuramente l’apprezzeranno.

Il mio ragù alla bolognese

Questa è una delle mie ricette più apprezzate. Ho imparato a fare un buon ragù nei tre anni in cui ho vissuto a Ferrara. Non corrisponde sicuramente, quindi, all’originale ragù alla bolognese, anche per le lievi modifiche che gli ho apportato nel tempo, ma leggendo ricette di ragù alla bolognese qua e là, mi sembra di poter dire che comunque non se ne distanzia poi troppo.

Credo che, in fondo, il trucco sia soprattutto uno: la lunga cottura. Io infatti lo tengo sul fuoco sempre almeno cinque ore. A volte di più, ma mai meno.

Vediamo dunque come procedo. Tenete comunque in considerazione che le dosi le misuro con lo spannometro 😉 Con il tempo, probabilmente, vi troverete a modificarla ulteriormente, sia per l’esperienza che si accumula, sia per un (eventuale) palato diverso. Insomma, questo non è il ragù alla bolognese originale duro e puro. Modificatelo a vostro piacimento. Capirete poi cosa può essere cambiato e cosa no (sulla durata della cottura sarò tenacemente testardo: almeno cinque ore!).

Tritare una carota, una cipolla, un gambo di sedano. Soffriggerli in una pentola (di solito uso pentole basse o padelle alte e grandi) con olio d’oliva extra vergine. Aggiungere mezzo kilo abbondante di carne macinata, meglio un mix di maiale e manzo (in giornata di ispirazione, va bene aggiungere anche una o due salsicce sbriciolate e/o delle fettine di pancetta ben tritate). Cuocere un po’ la carne e aggiungere un bicchiere o due di vino rosso (tendenzialmente lo stesso vino che berrete per accompagnare la pasta al ragù – perfetto un Chianti classico). Quando il vino è evaporato, aggiungere un po’ di passata di pomodoro (un po’ potrebbe corrispondere a 400 grammi circa) e un po’ d’acqua (un mezzo bicchiere, giusto per allungare un pochino la passata). Mescolare bene il tutto e abbassare la fiamma del fuoco.
A questo punto, inizia la lunga cottura. Aggiungete un paio di mestoli di brodo, girate un attimo il ragù, e lasciatelo cuocere lentamente. Ogni volta che sta per asciugarsi, aggiungere un paio di mestoli di brodo. Avanti così per qualche ora. In genere io faccio durare questa parte della cottura cinque ore, ma posso capire se alla quarta ora vi stancate 🙂 (prima no, non lo potrei accettare ;)).
Passate le ore di cottura, il vostro fantastico ragù è pronto per essere sacrificato su delle ottime tagliatelle all’uovo. Ma se prima volete aggiungere un po’ di burro va benissimo. Io solitamente preparo abbastanza ragù da farmelo durare un paio di giorni (con tutto il tempo che mi ci vuole! :)).
Ecco quindi che il burro lo metto solo in padella, quando salto il ragù (giusto la quantità che mi serve per condire il piatto) con le tagliatelle nella padella.
Non sono solito aggiungere formaggio, perchè il piatto è talmente saporito di suo che non ne ha bisogno, ma ovviamente avete carta bianca. De gustibus non disputandum est, no?
Servite accompagnando con un buon vino rosso di corpo.

Ciao Bartolo

La triste notizia risale a qualche giorno fa, in realta’.
Sabato 12 marzo è morto Bartolo Mascarello, straordinario personaggio del mondo enologico, difensore della tradizione (celebre la sua battaglia contro le barrique – come celebre il suo barolo con l’etichetta “No Barrique No Berlusconi” esposta in vetrina in occasione di un comizio di Forza Italia nel ’94).
Considerato il Patriarca del vino, Bartolo Mascarello ha contribuito a fare grande il Barolo.

Ciao Bartolo, ci mancherai.

No Barrique No Berlusconi

“Il cibo provoca il 30% dei tumori”

Umberto Veronesi Il titolo è virgolettato perché è una citazione dal Corriere della Sera:

Corriere della Sera – Allarme cibo: provoca il 30% dei tumori: “L’inquinamento atmosferico provoca solo una piccola parte dei tumori, il vero rischio è legato all’alimentazione. Le percentuali parlano chiaro: allo smog si possono imputare dall’1 al 4% dei tumori, all’alimentazione ben il 30%.”

Inoltre: “[…] a salvarsi dall’accusa parrebbero essere i prodotti ogm come il mais, che rispetto al cugino coltivato tradizionalmente avrebbe un contenuto di 3-10 volte minore di tossine cancerogene.” Questo almeno secondo l’ex-ministro Umberto Veronesi.

A costo di essere preso a pannocchiate in testa dai fautori del biologico, citerò quanto mi disse qualcuno che di controllo sanitario degli alimenti se ne intende parecchio: “Nessuno morirà mai per avere mangiato un alimento OGM, mentre col biologico …”

Non è che io pensi che tutto quello che è OGM è buono, e che il biologico è tutto infetto. Penso solo che, come in tanti altri campi, così anche in quello dell’alimentazione, si fa presto a creare una cultura basata sulle affermazioni di sedicenti “esperti”, senza adeguate verifiche scientifiche.

In altre parole, prima di credere a tutto quello che si legge (comprese le opinioni di Veronesi), un sano scetticismo è d’uopo.

Bazooka

Bazooka Un contenitore termico per bottiglie dall’aspetto e dal nome inquietante: Bazooka.

Design: Timo Heino / Italform Ltd.

E con questo oggetto concludiamo quello che di curioso o interessante si è potuto vedere a Vindesign. Yawn.