Quella volta che facemmo il pane a scuola

La prima volta che ho usato il lievito madre in vita mia avevo all’incirca 12 anni. In realtà, era troppo giovane per poter essere considerato davvero lievito madre; credo che sia più adatto il termine “impasto acido spontaneo”, ma continuerò a chiamarlo lievito madre (lievito naturale e pasta madre sono gli altri due termini con i quali si chiama il lievito madre). Ma anche se è solo un impasto acido spontaneo, funziona, come funzionò all’epoca.

A scuola, infatti, l’insegnante di educazione tecnica (esiste ancora, come disciplina?) ci diede come compito per casa quello di fare il pane. A gruppetti di tre/quattro ragazzi, ci si trovò quindi per fare questa esperienza assieme.

Con due miei compagni di classe, ci trovammo un pomeriggio per iniziare la nostra opera. Non era un compito dall’oggi al domani, quindi c’era il tempo di fare le cose con calma. Ma non perdemmo troppo tempo per decidere (grazie al consiglio di qualche mamma, ovviamente – non me lo ricordo, questo, ma lo considero inevitabile 🙂 ) che avremmo fatto il nostro pane usando del lievito naturale. Per quanto un lievito naturale abbia bisogno di alcune settimane per iniziare a diventare davvero efficace, pochi giorni potrebbero bastare ad avere un lievito funzionante, se tutto va bene. E a noi andò tutto bene. Infatti, quando ci trovammo dopo qualche giorno per fare finalmente il pane, il vasetto di lievito madre che avevamo in frigorifero era in pieno fermento.

Avevamo il lievito madre, e stavamo per fare il miglior pane della classe! Potevamo a quel punto accontentarci di una normale pagnotta? Certo che no! Ed infatti, decidemmo di fare il pane alle olive. E così iniziammo a snocciolare un po’ di olive nere. Impastammo e facemmo lievitare tutto, ed infornammo. E siccome, come avrete ormai ben chiaro, non volevamo accontentarci di fare un pane da 9 e mezzo, usammo un forno a legna (ah, la fortuna di averlo! che invidia… 🙂 ).

E fu così che il giorno dopo ci presentammo in classe con un pane da dieci e lode. Ovviamente l’insegnante, dopo aver assaggiato un po’ di pani degli altri compagni di classe che andavano dal mediocre al non commestibile (ehi, cosa pretendere da ragazzini delle scuole medie?), non credette al fatto che quel pane l’avessimo fatto noi (sicuramente avevamo avuto le nostre dritte dagli adulti, ma, se nella mia memoria sono rimaste unicamente immagini di noi tre ragazzini in cucina, qualche cosa vorrà pur dire… 😉 ). Pazienza quindi se il lavoro non fu valutato come meritava: noi sapevamo di aver fatto un ottimo pane, e tanto ci bastava.

Dopo vent’anni, resomi conto che facevo pane o pizza almeno una volta a settimana, ho deciso di abbandonare il lievito di birra per passare al lievito madre. È così che dall’ottobre scorso uso il lievito madre per la panificazione. E ora, come hanno avuto modo di capire un po’ di amici che mi seguono su Facebook, faccio pane o pizza ben più di una volta a settimana. Ma di questo ne parlerò in un prossimo post.

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