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Su Velenitaly e le reazioni

Io capisco le forti critiche che vengono rivolte da moltissime parti (*) alla copertina de L’Espresso sul vino avvelenato. Però mi pare che ci si stia concentrando soprattutto su chi ha portato a galla i crimini e non su chi questi crimini li ha commessi.

E francamente questo mi pare un po’ troppo.

Oppure è tutta una bufala? E in realtà la truffa è stata “solo” quella di annacquare e zuccherare un po’ il vino? Non che questo vada bene, intendiamoci, ma certo non è un vino annacquato a nuocere gravemente alla salute

Chi scrive ha già criticato (in tutt’altra occasione) i titoli ad effetto dei giornali. Quindi posso pure essere d’accordo con il criticare il modo in cui è stata presentata l’inchiesta. Ma – se c’è rischio per la salute, cosa che ancora non sono riuscito a capire – l’alternativa qual era? Un trafiletto nascosto in qualche pagina interna? Il silenzio?

Non dimentichiamoci che qui si sta parlando della salute delle persone… Oppure no? Insomma, aiutatemi a capire.

* alcuni link:
marketing del vino
vino al vino
frittomisto

Velenitaly

Benvenuti a Velenitaly, recita l’articolo de L’Espresso, che porta a galla una situazione inquietante.

Concimi, sostanze cancerogene, acqua, zucchero, acido muriatico e solo un quinto di mosto. Con questo miscuglio sono stati prodotti 70 milioni di litri di vino a basso costo. Venduti in tutta Italia.

Il ministro De Castro ha dichiarato “Il Vigneto Puglia è in costante crescita e il suo livello qualitativo non può certo essere messo in discussione da una o due realtà poco oneste che infangano il buon nome della nostra regione”. È vero, non possono essere pochi criminali a rovinare il nome della regione Puglia e di tutta l’Italia nella produzione di vino. Motivo in più, questo, per avere il pugno di ferro. Ma pensando a come funziona la giustizia in Italia, mi riesce difficile essere ottimista.

Update: se ne parla anche su Tigullio Vino e su Kelablu.

Update 2.0: su velenitaly e le reazioni, con il dubbio che sia quasi una bufala (senza diossina)

Coverage dal vinitaly

Andrea, nostro lettore da Monza, ci manda questo bel report dal Vinitaly. Lo riportiamo integralmente, ringraziandolo.

“Oggi (domenica 1 aprile) sono stato al Vinitaly, da appassionato di vini ho scritto un breve coverage sulla fiera più importante del nostro Paese sul mondo del vino. Mi sono avvicinato pochi anni fa al mondo di Bacco ma solo quest’anno sono riuscito a liberarmi e visitare il Vinitaly. Come sapete, la fiera è cominciata giovedì ma per impegni vari mi sono recato a Verona domenica nonostante la confusione e l’enorme afflusso di gente. Una volta parcheggiata la macchina in un modo alquanto creativo nella zona della fiera ho provveduto a fare il biglietto (ben 35€) e sono finalmente entrato dall’entrata Cangrande. Per un appassionato come me è come entrare in paradiso, enormi padiglioni dedicati sapientemente a regioni diverse e serviti da una cartellonistica sempre presente e precisa. In pratica un bambino in un negozio di caramelle. Nonostante il numero altissimo di espositori è stato tutto sommato facile trovare ciò che si voleva. Le regioni produttive più importanti avevano il proprio padiglione, la Lombardia ad esempio è riuscita ad accaparrarsi il padiglione più importante, a ridosso dell’entrata, gestito e arredato direttamente e quindi ognuno con il suo stile e la sua identità. Il padiglione della Lombardia sobrio ed elegante, quello della Campania con un enorme ricostruzione di un campo a testa in giù appeso al soffitto, quello della Toscana rustico ma professionale, quello del Trentino Alto Adige curatissimo e quello del Piemonte, originale e di design. Sinceramente ho più apprezzato le regione che hanno “standardizzato” gli stand, piuttosto che quelle che hanno lasciato carta bianca ai singoli produttori: il colpo d’occhio era più gradevole ma devo ammettere che qualche cantina ha toccato altissimi livelli di gusto e di progettazione attenta.
Del vino si può solo dire che era ai massimi livelli, il meglio del meglio concentrato in un’unica fiera. E’ impossibile ricordare tutti i vitigni e tutti i produttori, io sono rimasto piacevolmente colpito dalla qualità delle nostre regioni di punta Toscana e Piemonte, dalla disponibilità degli addetti della pro loco del Friuli Venezia Giulia, dalla cantina tutta al femminile “Cantine di Mezzaluna” per la qualità eccellente che mi ha sbalordito e dal Tokai di un produttore ungherese di cui ho rinunciato a ricordare il nome 🙂
In definitiva è stata un’esperienza eccezionale che vorrei ripetere il prossimo anno, un gran lavoro è stato fatto sia dagli organizzatori che dalla forze dell’ordine per permettere di accogliere centinaia di migliaia di persone senza intoppi. Il nostro vino si riconferma ai massimi livelli mondiali, senza invidiare nulla ai cugini d’Oltralpe.”

Vinitaly aprile 2006

Beh, sono convinto che quasi tutti voi lo sappiate, ma tanto per essere sicuro, vi ricordo che dal 6 al 10 aprile a Verona ci sarà il Vinitaly.

Si tratta di una delle più importanti manifestazioni enologiche del nostro paese. Non credo che io debba spendere troppe parole.

Se volete altre informazioni, un giro sul sito del Vinitaly potrà essere utile.