Tutti gli articoli di Stefano

Ricetta delle Crêpes

La crêpe è una antica ricetta francese fatta con pochi e semplici ingredienti come farina, uova, latte, sale, zucchero e burro. È un preparato squisito sia salato sia dolce (in questo secondo caso, si aggiunge agli ingredienti anche la vanillina).

Vediamo la ricetta per fare le crêpes. In successivi articoli la useremo per alcune delizie. Considerate però che questa ricetta delle crêpes semplici, senza prevedere alcun ingrediente con il quale farcirle, potrebbe subire qualche lieve modifica in fase di preparazione. La cosa bella è che, una volta capita la procedura per fare le crêpes, l’unico requisito richiesto è la fantasia.

Ingredienti:
3 uova
250 gr di farina
500 ml di latte
sale q.b.
burro q.b. (circa 50 gr dovrebbero bastare)

Preparazione:
in una coppa ampia e con bordi sufficientemente alti, mettete 250 gr di farina, un pizzico di sale e mezzo litro di latte. Mescolare accuratamente finché non ottenete un composto assolutamente fluido e privo di grumi. Potete aiutarvi con un frullatore ad immersione o una frusta, se preferite. A parte, sbattete per bene 3 uova e unitele poi all’impasto precedente. Mescolare ancora con cura e lasciar riposare la pastella per almeno mezz’ora.

Prendete un padellino antiaderente con bordi molto bassi e mettetelo sul fuoco con fiamma abbastanza bassa. Mettete un po’ di burro a fondere e poi versate un mestolo di pastella (o comunque la quantità di pastella sufficiente per riuscire giusto a ricoprire tutto il fondo della padella). Distribuitela su tutta la base della padella e lasciate per qualche minuto a cuocere. Quando il lato della crêpe sarà dorato, giratela e fatela cuocere anche sull’altro lato.

Ripetete l’operazione per ciascuna crêpe aggiungendo sempre un po’ di burro nel padellino (con le quantità di ingredienti qui riportate verranno fuori all’incirca una dozzina di crêpes – dipende ovviamente anche dalla dimensione della padella).

A questo punto, le crêpes sono pronte. Sul cosa farci di preciso, vediamo nei prossimi giorni di dare alcuni suggerimenti, sia per crêpes salate sia per crêpes dolci. Teniamo qui la ricetta della base per i riferimenti futuri (ultimamente mi sono scatenato con le crêpes, quindi conto di riuscire a fare più post con parecchi spunti).

Wine Time

La scorsa settimana ero a Roma per alcuni impegni di lavoro. Uno di questi impegni si è concluso con aperitivo cena e digestivo al Wine Time, wine bar e ristorante vicino a Castel Sant’Angelo. Questo bel locale si trova infatti in Piazza Pasquale Paoli.

Come aperitivo, ho preso un paio di Negroni. I miei compagni di merende (Alessio, Angelo e Elena: i primi due sono tra i coautori di Drink a drink, Elena invece ogni tanto scrive anche qui su Di vino & cibo) invece si sono scolati un paio di Americani (che Bacco abbia pietà di loro).

Quando Alessio ed Elena ci hanno lasciati per rientrare in Toscana, Angelo mi ha chiesto se volessimo cenare lì o cambiare ristorante. Dato che al Wine Time avevo cenato un anno fa (anche in quell’occasione, Angelo presente) e quindi ricordavo che si mangiava molto bene, ci siamo fermati.

E così, tra un bel tagliere di formaggi e salumi ed un filetto di manzo (rigorosamente grondante sangue), ci siamo riempiti la pancia e sollazzati lo spirito (e magari Angelo nei commenti mi ricorderà che vino ci siamo scolati…).

Per finire in bellezza la serata, due bicchieri di Macallan Fine Oak 18.

Se volete leggere qualcos’altro sul Wine Time, potete leggere un post scritto da Angelo su Drink a drink.

Per finire, le informazioni utili:
Wine Time
Piazza Pasquale Paoli, 15 – 00186 – ROMA
Telefono e fax: (+39) 06.68.75.706
E-mail: [email protected]
Chiuso la domenica.
Orario di apertura: dalle 12.00 alle 02.00

Mangia tanti grassi e vivrai sano: lo ha detto il dottore

Riporto un pezzo di un post di Andrea Lanini:

I prodotti “light” in realtà sono “heavy”. I cibi scremati e sgrassati sono deleteri. Volete galleggiare nell’aria come le divine creature degli spot? E mantenere il cuore e le analisi in ordine? E dunque vivere sani e forti, allegri e aitanti, vispi e scattanti? Allora mangiate cibi grassi. Ma certo, proprio quelli: burro, uova, pancetta, pane, strutto. E formaggi (eccellenti quelli di pecora e di capra), carni (salutare quella di maiale).
Come pure olio extravergine a volontà. Il lardo di Colonnata a colazione è la ciliegina sulla torta (possibilmente alla panna). Se non ci credete, se vi sembra strano, o troppo bello per essere vero, provate a chiedere al dottor Francesco Perugini Billi.
Nel suo libro, “Mangia grasso e vivi bene“, a grande richiesta recentemente ristampato da Edizioni Junior, spiega i perché e i percome. Dimostrando tutto scientificamente, dati alla mano.

Fermo restando che i cibi light spesso sono light solo nel nome, mi sembra – da ignorante in materia e amante dei cibi grassi – più una provocazione che altro… Però incuriosisce 🙂

Piccola nota finale: vorrei incorniciare il commento di Roberto e lo riporto pari pari.

Certo che mangiare cadaveri sia sano: lo è sempre stato e sempre lo sarà!
Per milioni di anni l’uomo ha cacciato animali per sè e la propria specie, è il ciclo della vita. Poi ha scoperto il fuoco e di conseguenza come rendere più appetitose le prede cacciate, poi ha scoperto il sale e come mantenerle a lungo come scorta per gli inverni quando cacciare diventava più difficile e gli animali cadevano in letargo.
Non c’è niente di più bello che variegare la propria dieta: amo tantissimo qualsiasi verdura che consumo in gran quantità ogni giorno ma non saprei resistere ad una bella fiorentina arrostita sulle braci d’olivo come faceva mia nonna. Il castrato col suo grasso bruciacchiato e croccante tutt’attorno è qualcosa che ci arriva direttamente dal paradiso e il solo profumo, da lontano, delle carni alla brace è il più sublime degli inviti. Perchè rinunciare ai tortellini che mia madre fa ancora a mano uno a uno nel brodo di cappone? E il salame, la lonza, il prosciutto, la mortadella… che meravigliosi panini che mi ricordano quand’ero bambino ma oggi, con lo stesso piacere, mi riconducono ai miei giovedì sera con gli stessi amici da 30 anni. Da ragazzo in campagna ho visto tante volte uccidere i polli, i conigli, portavo col nonno le mucche al macello: tante brave bestie che si sono sacrificate per noi e che noi celebriamo con gran rispetto sulle nostre tavole. Non potrei mai immaginarmi senza gli arrosticini al paese, non riuscirei ad andare in giro per l’Emilia senza assaggiare lasagne e cannelloni, nelle Marche senza il Ciauscolo e le salcicce, oppure in Umbria senza tutta quella norcineria… Ma pure le verdure si intristiscono, sono monche senza qualcosa cui accompagnarle degnamente: impossibile immaginare insalate, asparagi, cicorie, carciofi senza vicino una scaloppina, del pollo, una braciola, dell’affettato…
Parlate, o ammiccate, spesso al sesso ma com’è possibile una notte d’amore dopo aver mangiato una insalata scondita e bevuto acqua di rubinetto? E quale donna o uomo può mai accendere l’eros in mezzo a tanta banalità? Dovremmo tutti imparare a godere di più: l’ideale, per chi ne fosse capace, sarebbe giusto un poco di equilibrio.
Quand’ero a Roma ricordo le scorpacciate di pajata, coda alla vaccinara, le animelle, le interiore d’agnello fritte… Non mi sono mai drogato in vita mia, né mai succederà, perchè al mondo non c’è niente di più grande, di più bello che una bella mangiata di carne con le mani e di un vino generoso in compagnia di una donna appassionata.

Chapeau!

Assaggiro 2008

Il prossimo 1 giugno ci sarà la prima edizione di Assag…giro, manifestazione enogastronomica che si svolgerà a Zagarolo, in provincia di Roma.

La serata (l’evento prenderà il via alle 18:30) prevede la degustazione di prodotti locali e una cena itinerante.

Assaggiro è una passeggiata enogastronomica lungo le vie del borgo medievale di Zagarolo: una serata unica per vivere pienamente la tradizione culinaria locale.

Per informazioni, visitate il sito www.assaggiro.it.

Cantine aperte 2008

Cantine Aperte è l’evento più importante che si svolge in Italia con protagonista il vino, la sua gente e i suoi territori. Il prossimo 25 maggio si svolgerà l’edizione 2008, con la solita imperdibile occasione di visitare le cantine che si apriranno al pubblico dando l’occasione di scoprire quel magico mondo che sta dietro una bottiglia di vino.

Nell’edizione 2007 sono state più di 800 le cantine aperte al pubblico ed oltre un milione i visitatori.

Soprattutto in questo periodo, dove gli scandali più o meno grossi (e più o meno veri…) stanno offuscando l’immagine del vino, il Movimento Turismo del Vino, per usare le parole del presidente Chiara Lungarotti, “sente ancor più pressante il dovere di aprire le porte delle cantine per far vedere che la maggior parte dei produttori italiani sono seri e lavorano con impegno e passione, ottenendo un prodotto di elevata e garantita qualità“.

Per le cantine è anche una grande occasione di promuoversi davanti ad un pubblico così vasto. E sarà bene che lo tengano presente, quelle cantine che decidono di aderire all’evento senza grande convinzione.

Se vorrete segnalare nei commenti le cantine presso cui avete intenzione di recarvi, ovviamente farà piacere a noi ed ai lettori che avranno qualche spunto.

25 maggio 2008: Cantine aperte. Come si dice in questi casi, save the date!

Farfalle con lo scorfano

Arriva il caldo (almeno qui al sud) e torna prepotente la voglia di pasta fredda e di pesce.

Così, ieri ho improvvisato una ricetta, facile e veloce da realizzare. Sicuramente ha aiutato l’avere lo scorfano in filetti già puliti e pronti per la cottura. Senza questo notevole vantaggio, i tempi si allungano di sicuro, dato che lo scorfano è un pesce abbastanza ostico da pulire.

In una padella ho messo un po’ d’olio extravergine di oliva e ho messo a cuocere per circa 10 minuti i filetti di scorfano aggiungendo un po’ di sale ed una leggera spolverata di pepe nero macinato al momento, oltre a mezzo bicchiere d’acqua. Opzionalmente (io non l’ho fatto) si può anche aggiungere un po’ di pomodoro (polpa o passata che sia). Restando a questa opzione, si può anche decidere di aggiungere in seguito del pomodoro fresco tagliato a pezzi.

Nel frattempo ho preparato la pasta (farfalle, come suggerisce il titolo del post). Scolata la pasta, l’ho messa nella padella a saltare velocemente con lo scorfano, aggiungendo altro olio d’oliva e del peperoncino triturato sott’olio.

Volendo, la pasta è pronta così. Ma non è pasta fredda se non la fate raffreddare, giusto? 🙂 Bene, fatela raffreddare, allora, e magari aggiungeteci quel pomodoro fresco tagliato a pezzi a cui ho accennato prima. Accompagnate con un bel vino bianco fresco come, ad esempio, un Alto Adige Sylvaner.

Burritos di verdure

Riprendiamo il nostro viaggio nella cucina tex-mex (e anche in quella messicana, date le somiglianze) con la ricetta dei burritos con le verdure (cercando ovviamente di conciliare la ricetta con ingredienti facilmente reperibili).

Si noti che la variante messicana dei burritos ha fondamentalmente meno ingredienti (e diventa facile a questo punto fare un po’ d’ironia sull’obesità diffusa negli Stati Uniti).

Ingredienti (per 4 persone):
– quattro tortillas di farina dal diametro di 25 cm circa
– 250 gr di fagioli borlotti
– 150 gr di mais
– 100 gr di funghi
– 1 peperone
– 1 cipolla
– 1 pomodoro
– 1 zucchina (non troppo grande, però)
– 2 foglie di lattuga
– olio extravergine d’oliva
– pepe nero
– sale q.b.

Preparazione:
innanzitutto preparate le tortillas di farina.

Pulire la cipolla e tagliarla a julienne; farla poi rosolare in padella per qualche minuto con un paio di cucchiai d’olio.

Lavare e tagliare a dadini la zucchina ed il pomodoro; tagliare il peperone (avendo cura di eliminare i semi) e la lattuga (o insalata simile) a julienne. Lavare i funghi e, una volta sgocciolati, e tagliare anche questi a julienne.

Aggiungere alla cipolla in padella funghi, peperone, zucchina, pomodoro, insalata, fagioli e mais; salare e pepare e continuare la cottura a fuoco basso per dieci minuti circa.

Distribuire a questo punto le verdure al centro di ogni tortilla (se le avete preparate con un anticipo tale da essere indurite, potete scaldarle un po’ in una padella antiaderente o al forno microonde); arrotolate ogni tortilla dando la forma di un saccottino e servirle calde.

Volendo, potete accompagnare i burritos con salsa di fagioli o salsa guacamole.

Il Ducato in un bicchiere

Domenica 11 maggio a Camerino (MC) dalle 11:00 alle 23:00 si svolgerà nel centro storico “Il Ducato in un bicchiere“, mostra-mercato di vini tipici del territorio.

Il territorio che fu dei signori Da Varano farà bella mostra di sé attraverso un’altra delle sue eccellenze: il vino.

Lungo le vie del centro storico, all’interno delle antiche mura cittadine, si snoderà un percorso enologico, gastronomico, musicale, artistico, culturale e di solidarietà, tracciato dalle migliori cantine del territorio.

Tra musei aperti, mercatino dell’artigianato e musica, sarà possibile degustare alcuni vini locali.

Per maggiori informazioni, consultate il sito ufficiale dell’evento, che illustra il programma completo ed altre utili informazioni.

Il pasticciotto

Il pasticciotto, tipico dolce di Lecce

A Lecce, come in tutto il Salento, la vera colazione si fa con il pasticciotto, un tipico dolce di pasta frolla ripieno di crema pasticcera e cotto in forno.

Il pasticciotto leccese è un prodotto che il Comune di Lecce ha deciso di tutelare con la De.Co. (Denominazione Comunale), attestazione che lega un prodotto al suo luogo storico d’origine. Peccato però che il pasticciotto sia nato non a Lecce ma a Galatina (comune nella provincia di Lecce).

Nel 1745 il pasticciere Ascalone, che sta vivendo una situazione finanziaria non facile, pensa e ripensa ad una ricetta di dolce che possa attirare un numero adeguato di forestieri attesi per la festa del santo patrono, occasione unica per provare a risollevare le sorti del proprio esercizio.

Tra una prova e l’altra, Ascalone si ritrova un impasto e un po’ di crema insufficiente per preparare una torta. Decide di usarli ugualmente (‘che non si butta via nulla, tanto meno in tempo di crisi) e li mette in una piccola forma di rame facendone una piccola torta alla crema. Nonostante il risultato sia cattivo (un pasticcio!), lo inforna ugualmente.

Il prodotto, a dispetto delle aspettative, piace però moltissimo. Dalla richiesta di averne altri al successo, il passo è breve. Il pasticciotto diventa famoso in tutta la provincia di Lecce e i clienti arrivano da tutte le parti per comprare questa delizia nella pasticceria di Ascalone.

Ancora oggi potete andare a Galatina in via Vittorio Emanuele, al numero 17, e gustare un delizioso pasticciotto nella pasticceria Ascalone. Per fortuna, si trovano ottimi pasticciotti in moltissimi altri posti: il più è conoscerli.

Operazione “Vendemmia Sicura”: i nomi

Su Vinopigro (blog curato da Elisabetta Tosi) – update: e su Aristide (chiedo scusa per non aver letto per tempo il feed) – vengono pubblicati i nomi delle aziende coinvolte nell’inchiesta “Vendemmia sicura” (più nota con il nome di Velenitaly).

Per il bene del settore vitivinicolo (e dell’immagine del vino italiano all’estero) ci ostiniamo a credere nella buona fede di questi acquirenti – in altre parole: non sapevano quel che compravano.

Una buona fede che però andrà provata: come si dice in questi casi, “la posizione di queste aziende è ora al vaglio degli inquirenti”.

In teoria, potrebbe anche essere che alcune di queste aziende abbiano si acquistato dalle ditte V.M.C. Srl ed Enoagri Export Srl, ma non prodotti adulterati e/o annacquati.