Un corso sugli strumenti di cottura

Arriviamo troppo presto. Per qualche strano motivo avevo segnato le 9 ed invece si inizia alle 10. Poco male, una colazione non guasta mai, seppur imprevista.

Varchiamo il cancello, parcheggiamo ed eccoci davanti alla porta a vetro di SAPS (Associazione per lo studio dei materiali e forme degli strumenti di cottura). Uno squillo e Dario ci introduce.

Già dalle scale si colgono i rumori di stoviglie della sala dove si terrà il corso. Io e Mari ci guardiamo e pregustiamo la giornata. In fondo, dietro il banco cucina, Marco Olivieri, chef noto anche al pubblico televisivo, è già dietro i fornelli e col suo simpatico sorriso ci accoglie dando immediatamente un’impronta informale assai gradevole.

Temevamo di trovarci di fronte un serioso ed inavvicinabile esperto della cucina, invece nonostante la sua bravura, Marco è una persona con cui si parla molto volentieri.

Pensare di strappargli qualche segreto è impossibile, vista la differenza di livello, ma quattro domande fuori tema ovviamente le facciamo subito e lui gentilmente risponde a tutto. Tra le altre cose, discutiamo su come presentare un sale dell’Himalaya che ho comprato settimana scorsa. Sto pensando ad una nuova ricetta che lo valorizzi, quindi non mi sono perso l’occasione di un parere importante.

Lo spirito è così informale e l’ambiente così disteso che alcune delle persone che in teoria avrebbero dovuto assistere, vengono chiamate a dare una mano ai fornelli. Anche a loro vanno i miei ringraziamenti, quindi.

Marco cucina e spiega, spiega e sorride, sorride e regala informazioni su informazioni. Tanti piccoli consigli pratici, qualche sua idea, simpatici aneddoti tratti dalle sue lunghe esperienze passate tra le scuole in cui insegna. È impegnato su mille fronti, il nostro cuoco e seppur lui si dichiara “un umile insegnante di scuola alberghiera”, la sua sicurezza nei modi e la totale assenza di dubbi nel suo parlato testimoniano la cura, l’amore e la ricerca della perfezione, dell’idea geniale, del nuovo e del bello.

Intanto che gli altri partecipanti visitano il museo privato di Baldassare Agnelli S.p.A., io e Mari ci intratteniamo con Marco e conosciamo Sergio Piccerillo, amministratore di Noon S.r.l. un’azienda che vende stupendi coltelli da cucina. Lama giapponese e design Porsche. Sono momenti di emozione intensa. Sergio ama i suoi prodotti e si vede da ogni parola che dice. Ogni suo gesto affascina chi gli sta davanti. Cerco i miei coltelli da un pezzo e credo di averli finalmente trovati.

Ancora ed ancora. Sembra che un canale si sia aperto diretto verso il nostro cervello. Le informazioni ci arrivano da ogni angolo. Persino Gemma, persona di riferimento di cui vi parlerò in un’altra occasione, ad un certo punto mi porta nel lavatoio per mostrarmi come si puliscono le pentole in rame.

Il corso, con argomento centrale il modo corretto d’usare gli strumenti di cottura, ci arricchisce sotto molti aspetti, compresa la conoscenza di circa 40 persone intervenute come noi da tutta l’Italia.

Purtroppo anche le cose belle finiscono e dopo aver salutato Dario, come al solito anfitrione perfetto, ci mettiamo in macchina e ci dirigiamo verso casa. Inutile dirvi che con Mari continuiamo per ore a discutere di ciò che abbiamo visto, sentito e vissuto.

Prima di chiudere, vorrei anticiparvi le cose di cui vi scriverò un po’ alla volta: come si taglia la cipolla, i coltelli di Sergio, Gemma e le sue pentole, piccoli consigli operativi, comuni errori da evitare.

A presto.

2 commenti su “Un corso sugli strumenti di cottura”

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