Difficoltà negli acquisti enogastronomici on-line

Secondo gli ultimi studi, citiamo quelli del CENSIS, quelli che il MIP (la Business Scool del Politecnico di Milano) e del Consorzio Commercio Elettronico Italiano, gli Italiani che acquistano on-line sono veramente pochi, che si tratti di enogastronomia o di altri settori merceologici.

In generale il tasso di crescita è alto, ma essendo partiti da una base bassissima, abbiamo moltissimo da recuperare ed in Europa siamo decisamente sotto la media.

Dato che amiamo l’enogastronomia e riteniamo che il commercio elettronico consenta al consumatore l’accesso ad un mercato enormemente più vasto, basti pensare all’acquisto di prodotti non reperibili nella propria città, come olio extravergine di oliva artigianale, prodotti tipici regionali, conserve di frutta non comune e molto altro ancora, abbiamo avviato uno studio per aiutare il settore.

Nell’ambito del progetto Maisazi Compra, questo il nome che si è scelto, ogni mese effettuiamo due acquisti con lo scopo di analizzare il processo su un sito sempre diverso. Gli acquisti sono effettuati da noi e da un soggetto volontario che non abbia mai comprato on-line.

Obiettivo del progetto, infatti, è comprendere quali difficoltà incontrino i potenziali clienti che siano al loro primo acquisto. Dato che il loro numero è preponderante rispetto a chi invece compra normalmente parliamo di un 95% di Italiani che non ha mai comprato on-line).

Maisazi compra, condotto con l’appoggio dell’enoteca on-line Everywine, di Compagnia delle Puglie, vendita di prodotti tipici pugliesi, e di Clicca e Gusta, e-commerce di prodotti enogastronomici tipici, è basato sul metodo osservativo e non su questionari. In sostanza, diamo un piccolo budget di spesa al volontario e lo lasciamo lì a comprare osservando cosa fa e quali difficoltà abbia.

Beh, posso dirvi che osservando le persone si capiscono molte cose. Per esempio, vediamo come le pagine di formalizzazione dell’ordine spesso siano il principale ostacolo all’acquisto. Troppi dati, confusione, vincoli che non si accettano, ecc.

Un fatto che emerge sempre di più è che i siti di commercio elettronico attuali sono fatti da tecnici per tecnici. Implicano, in sostanza, la conoscenza di alcuni termini, di abitudini e di meccanismi che un cuoco sicuramente non conosce, così come la signora Maria dell’angolo. In sostanza, i proprietari di e-commerce enogastronomici affidano le loro vendite ad uno strumento inizialmente progettato per vendere prodotti informatici ad informatici e navigatori esperti.

Concludo. Se volete anche voi aiutare questa ricerca ed accedere ai dati che si stanno collezionando, scrivetemi a [email protected] o telefonatemi al 349,2207339.

2 commenti su “Difficoltà negli acquisti enogastronomici on-line”

  1. Molto interessante questo percorso di studio per capire la strana realtà italiana che raramente porta il consumatore ad avvicinarsi all’e.commerce. Sì, penso anch’io che forse lo strumento è nato tecnico e per molti risulta di difficile uso; e poi ci si mettono anche , e sempre più spesso, i media che ogni giorno raccontano di grandi truffe on line. Un “attenti al lupo” che è sempre in agguato e questo non aiuta. Sì. Forse in un paese come il nostro dove la ladroneria è diffusa in ogni campo c’è ancora una grande paura ad usare carte di credito per l’acquisto on line spesso però poi usate al grande magazzino o al supertutto dove, i più avveduti sanno, la clonazione carte è molto più in agguato.
    Comunque telefonerò e cercherò di dare il mio contributo.
    Fausto -Adobio Italia

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