Carpaccio di polpo

Una ricetta molto sfiziosa che conquisterà il palato di tutti è il Carpaccio di polpo. Per una riuscita perfetta, di questo piatto, va preparato il giorno prima e vi assicuro che ne varrà la pena.

Dosi per 4 persone
Ingredienti:
1,5 kg di polpo
1,5 dl di court-bouillon
100 g. di fagiolini lessati
1 falda di peperone arrostito
1 cuore di lattuga
Il succo di ½ limone
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

 

Procedimento
Prepariamo il court-bouillon e portiamolo a ebollizione. Lasciamolo sobbollire per circa 10 minuti, poi lessiamoci dentro il polpo pulito e lavato. Una volta cotto lasciamolo raffreddare nello stesso liquido di cottura. Sgoccioliamo il polpo e priviamolo della pelle violacea, sistemiamolo in uno scola pasta e appoggiamoci sopra un  piatto, con un peso, e lasciamolo in frigorifero per almeno 24 ore. Lessiamo i fagiolini, arrostiamo il peperone e teniamoli da parte. Quando sarà il momento di servire il polpo, in un piatto da portata, prepareremo un letto di lattuga misto ai nostri fagiolini lessi e alla falda di peperone arrostita (ridotta a dadini). Togliamo il polpo dal frigo, affettiamolo finemente e adagiamolo sul letto d’insalata, condiamo con una leggera emulsione di succo di limone, sale, pepe e olio evo e servite il vostro antipasto.

Court-bouillon:
Con questo termine s’intende un liquido aromatizzato in cui lessare pesci e crostacei. Nella cucina di casa si può preparare con acqua salata aromatizzata con cipolla, sedano e carota.  Per un court-bouillon dal gusto più deciso prepareremo un fumetto di pesce con l’aggiunta di una bella manciata di funghi porcini..

Wok, la pentola per friggere con pochissimo olio

La Wok è una pentola venuta fino a noi dal lontano oriente, usata soprattutto per preparare fritti con pochissimo olio, ma molti di noi non sanno che è adattissima anche per stufati, ridurre salse, saltare e brasare.

Ha la forma di una semisfera profonda e capiente, la troviamo in varie misure e in vari materiali. Quelli più consigliati, a mio parere, sono quelle fatte in ghisa, perché mantegono bene il calore e per lungo tempo. La Wok ha anche una griglia che viene appoggiata sopra per cucinare due pietanze contemporaneamente o semplicemente cucinare al vapore o per grigliare le verdure, che cosi risulteranno molto gustose anche senza l’aggiunta di troppi condimenti.

Usando la griglia si può anche procedere con l’affumicatura di vari cibi, usando il carbone anziché l’acqua. Ma torniamo alla cottura principale di questa pentola che è la frittura. Considerando la provenienza di questa pentola, si consiglia di usare oli non particolarmente nobili, tipo l’olio d’arachidi, quello di soia, quello di girasole e cosi via. Bastano poche gocce, un cucchiaio al massimo.

La tecnica migliore per una frittura veloce, e uniforme, è quella di smuovere l’alimento con l’apposita spatola. L’alta temperatura che raggiunge la pentola fa in modo che il cibo abbia una cottura immediata all’esterno, formando una leggera crosticina che impedisce all’olio di penetrare all’interno, quindi, avremo una frittura molto più leggera rispetto alla frittura tradizionale.
Se a questo punto avete deciso di acquistare una pentola Wok originale, in ghisa o in ferro, sappiate che non va lavata ma solo pulita con un panno umido e poi unta per proteggerla dalla formazione della ruggine. Altrimenti potete sceglierne una in acciaio, che può essere messa anche in lavastoviglie, se non hanno i manici in legno.

Spaghetti al tonno in agrodolce

Oggi voglio presentarvi questa semplice ma gustosissima ricetta, anche questa di casa mia, una variante ai soliti spaghetti al tonno. Vi assicuro che è ottima, infatti, ogni volta che la preparo c’è sempre qualcuno (tutti) che chiede il bis e quando la preparo per i miei amici, c’è sempre chi mi domanda se è avanzato un po’ di sugo da portarsi a casa.

 

Ingredienti per 4 persone

300 g. di spaghetti
300 g. di salsa di pomodoro
50 ml. di olio extra vergine d’oliva
2 scatole di tonno sott’olio da 90g. circa
25 ml. di aceto di vino bianco di ottima qualità
1 cucchiaino da tè di origano
1 cucchiaino da tè di prezzemolo
1 cucchiaino da tè di zucchero semolato
½ cipolla bianca

Procedimento

Tritate finemente la cipolla e mettetela a soffriggere in una larga padella antiaderente. aggiungete il tonno sgocciolato dall’olio di conservazione, spolverizzate con l’origano e il prezzemolo tritato. Quando la cipolla sarà appassita irrorate con l’aceto; fatelo evaporare a fuoco vivace. Abbassate la fiamma e cuocete ancora per poco,aggiungete a questo punto la salsa di pomodoro e portate ad bollore, salate pepate e portate a cottura. Prima di spegnere il gas aggiungete il cucchiaino di zucchero. Lessate gli spaghetti e scolateli al dente,  tuffateli nella padella con il sugo di tonno, spadellateli per qualche minuto, per amalgamare tutto. Impiattate e servite con del prezzemolo fresco tritato sopra, e se vi piace potete accompagnare il piatto con un cucchiaio di maionese..  provare per credere.. buon appetito!!

Sagra del Lambrusco Re dei vini

Oggi voglio parlarvi della 42°edizione della sagra del “Lambrusco” e degli “Spiriti Divini”.

La sagra inizierà giovedì 14/06/2012 e, continuerà fino a domenica 17/06/2012 con un vasto assortimento di iniziative; vi saranno stand gastronomici, molti spettacoli, mostre e anche bei mercatini assolutamente da visitare per i migliori acquisti.

Questa fiera, è organizzata dalla Pro Loco con il contributo dell’ Amministrazione di Albinea. Potrete trovare nella Piazza principale “Centrolambruschi”, una vasta enoteca, posto in cui vi verrà servito il Lambrusco e, i sommeliers dell’AIS avranno l’incarico di accompagnare i turisti (visitatori) alla degustazione guidata del prelibato Lambrusco che viene prodotto nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Parma, Cremona e Mantova e potranno abbinare al dilettevole dei tipici prodotti caratteristici del posto. E, in più vi saranno degli espositori gastronomici ed enologigi con prodotti solo di qualità che verranno scelti adeguatamente.

Tutti gli ospiti che parteciperanno a questa mangifica 42° edizione del Lambrusco, potranno approfittare delle eccezionali opportunità di fare i propri acquisti all’aria aperta e con molta calma. Inoltre tutti coloro che avranno il piacere di partecipare a questa “deliziosa” manifestazione, potranno bearsi di tutti i piaceri della tavola accompagnati dalle note della fisarmonica, potranno godere anche di spettacoli, esposizioni e degustazioni, dibattiti con esperti, e degli appuntamenti fra concorsi, delle numerose realtà enologiche emiliane e di tutto il resto dell’Italia.

Questa è per tutti voi un’ottima e interessantissima occasione per poter conoscere soprattutto le aziende, i loro prodotti, la maggior parte degli aspetti gastronomici, culinari, un complesso di illustrazioni storiche legate al pregiatissimo “Lambrusco” in un’esperienza di ampia ottimizzazione delle peculiari produzioni di ottima qualità.

La torta di amaretti

Oggi voglio presentarvi la ricetta di un dolce di casa mia. “La torta di amaretti”.
È un dolce davvero speciale anche perché non ha bisogno di cottura e vi assicuro che conquisterà il vostro palato e quello dei vostri amici e parenti.

Ingredienti  (6 – 8 persone).
1   pan di spagna ( va benissimo anche quello già pronto )
Per il ripieno:
300 A. di amaretti
150g di cioccolato fondente
100g di burro
50g di zucchero semolato
3 uova
1 bicchierino di liquore all’amaretto

Per la guarnizione:
160g di burro
4 cucchiai di zucchero semolato
1 tazzina di caffè molto ristretto
1 tuorlo d’uovo

Procedimento
Preparate la prima farcitura tritando gli amaretti, il cioccolato e mettete da parte. Sciogliete il burro a bagnomaria. In una terrina sbattete le uova con lo zucchero finche non saranno gonfie e spumose. Aggiungete il cioccolato tritato e gli amaretti, date una mescolata e versate il burro fuso e amalgamate il tutto. La prima crema è pronta. Dividete il pan di spagna, meglio se in 3 parti, e bagnate con il liquore all’amaretto, allungato con un po’ d’acqua.
Prepariamo la seconda farcitura che servirà anche come guarnizione finale. Lavorate bene il burro con lo zucchero, infine aggiungete il tuorlo d’uovo e la tazzina di caffè, finche non avrete ottenuto una crema liscia e spumosa. Togliete una parte, che verrà utilizzata in seguito. A questo punto farcite il pan di spagna, spalmate un po’ del primo composto e sopra un po’ del secondo, adagiate un disco di pan di spagna e cosi via. Chiudete con l’ultimo disco di pan di spagna e guarnite con uno strato della farcia, che avete tenuto da parte, sbriciolate qualche amaretto e fate dei piccoli riccioli di cioccolata.

BUON APPETITO!!!

Erbe aromatiche: Come curarle a casa nostra.

Oggi parlerò di erbe aromatiche (quali basilico, cerfoglio, prezzemolo,coriandolo e aneto), da coltivare tutto l’anno, magari sul davanzale della finestra o sul balcone.  Solitamente vendute in primavera. In questi giorni infatti riempiono i banchi dei mercati, dei fruttivendoli e nei supermercati facendo bella mostra di se e inondando l’aria tutto in torno con il loro profumo.
Le erbe sono vendute in vasetti di plastica che, una volta tornati a casa, sostituiremo con vasi di terracotta o cassette. Generalmente, le nostre erbe aromatiche, vanno sistemate al sole, ma vediamo meglio come prendercene cura rispettando le loro esigenze.

Il basilico,  dal profumo intenso ed aromatico,che può essere gustato sia cotto che crudo, ama stare a pieno sole, in posizione riparata. Il terreno dev’ essere ricco ma leggero.

Il cerfoglio,  definito, il prezzemolo francese, anch’esso ama stare a pieno sole ed in posizione calda  e riparata. Non ha un terreno ideale.

Il prezzemolo,  tra le erbe aromatiche più conosciute ed usate nella nostra cucina, può stare sia a pieno sole che a mezz’ombra. Il terreno deve essere ben drenato e ricco.

Il coriandolo, molto usato nella cucina esotica, come il basilico ama stare al sole e ben riparato da correnti d’aria fredda. Il terreno deve essere ben drenato e molto fertile.

L’aneto,  dall’aroma che ricorda l’anice e il cumino, va posto sempre a pieno sole ed il terreno deve essere sempre ben drenato e umido.

Vino rosso, ma giovane!

Dalle uve nere nascono non solo rossi da invecchiare ma anche vini da stappare per accompagnare i piatti di tutti i giorni.
Ad esempio quale vino scegliereste per accompagnare una carne delicata come l’arrosto di vitello? Senz’altro un vino rosso!!
Ad una condizione però, che sappia rispettarla, cioè non deve prevaricarne il gusto,quindi lo sceglieremo fresco,giovane e immediato.
A questo punto sorge una domanda, chi decide se un vino va bevuto giovane? A deciderlo è il vino stesso, o meglio le sue uve.
Il vino rosso è prodotto lasciando macerare il succo d’uva (mosto) con le bucce; queste colorano il mosto di rosso e lo arricchiscono
di molteplici sostanze tra cui i tannini, che all’assaggio appena spillato può risultare sgraziato, allappante, astringente, cioè ricorda il gusto
di un frutto acerbo o di un carciofo crudo. Questo gusto, che “lega la bocca”  (conferito dai tannini) con la maturazione e l’invecchiamento, rende
il vino piu gentile ed aggraziato, quindi tale maturazione può durare pochi mesi o molti anni. Alcune uve, come il Nebbiolo, ricchissime di tannino producono
vini da invecchiamento, altre come il Merlot originano rossi sia da invecchiare ma anche piacevoli da giovanissimi.
Tornando al nostro arrosto di vitello, meglio non stappare un Nebbiolo giovane,quanto piuttosto un Merlot, vino morbido e gradevole fin da giovanissimo.
I vini rossi giovani si possono abbinare non solo ai piatti di carne, ma anche a quelli di pesce, come ad esempio “la zuppa di pesce alla livornese”, accompagnata da un Chianti giovane e vivace. Questo vale anche  per altre zuppe marinare, per accompagnare delle grasse anguille o saporite triglie, oppure per accompagnare pesci d’acqua dolce come il pescegatto, o quelli conservati come il baccalà e lo stoccafisso. I rossi giovani inoltre si abinano, a tutte le carni bianche e rosse, dal cappone bollito alle grigliate. Si sposa bene anche con le paste ripiene di carne (ravioli, cappelletti,agnolotti, lasagne e cannelloni), alle paste all’uovo condite con sughi e ragù di carni ed anche a formaggi saporiti.

Ricetta: Piatto di mezzo alla danese

Oggi voglio proporvi questo deliziosissimo primo piatto di pesce, il “Piatto di mezzo alla danese”.

Tempo di preparazione: 20 minuti

Tempo di cottura: 60 minuti

RICETTA: (dosi per 4 persone)

  • 450 g di seppioline
  • 400 g di patate novelle già sbucciate
  • 1 piccola cipolla rossa
  • 1 carota
  • 1 sedano
  • 10 g di funghi porcini secchi
  • 2 spicchi d’aglio
  • 20 g di burro
  • 4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
  • 2 dl di vino bianco secco
  • Sale, pepe da macinare all’istante

PREPARAZIONE:
Lavate accuratamente le seppioline, eliminandone l’osso, fatele sgocciolare in un colapasta fin quando non saranno completamente asciutte. Ponete i funghi in acqua tiepida. Affettate sottilmente la cipolla, il sedano e la carota. Versate le verdure in una pentola con due cucchiai di olio, burro e aglio tritato. Fate soffriggere il tutto per pochi minuti a fuoco medio.

Mettete le seppioline nel tegame e fatele soffriggere per circa dieci minuti, mescolando frequentemente per farle rosolare. Aggiungete i funghi tagliati a fettuccine e il vino bianco, aggiungete sale e pepe a piacimento, mescolate tutto, coprite e lasciate cuocere a fuoco lentoper una quarantina di minuti. Aggiungendo di tanto in tanto dell’acqua per non far bruciare la pietanza.

Intanto sciacquate le patate e fatele lessare in acqua salata, toglietele poco prima della cottura, fate sgocciolare e aggiungetele alle seppioline per una cottura completa. Togliete la pentola dai fornelli e mescolate con delicatezza il composto, aggiungendoci due cucchiai di olio. Coprite nuovamente e lasciate riposare per dieci minuti. Servite la delizia su un piatto di portata, aggiungendo infine le foglie di sedano.

 

Buon Appetito!!!

Barchette di melanzane alla mediterranea

Oggi vi voglio presentare una ricetta dagli ingredienti semplici ma gustosi, la Barchette di melanzane alla mediterranea

Ingredienti per 4 persone:

  • 2         melanzane rotonde di media grandezza
  • 1         mozzarella tagliata a cubettini molto piccoli
  • 250 g. di pomodori pelati in scatola
  • 2         filetti di acciuga dissalati
  • 2         cucchiai di parmigiano grattuggiato
  • 1         mazzetto di basilico
  • 1         spicchio d’aglio
  • 1/2      cipolla bianca
  • 7         cucchiai di olio evo
  •            sale e pepe q.b

 

Preparazione:

Iniziamo lavando le melanzane, poi fatele lessare intere per 10 minuti in acqua salata e in ebollizione. Scolatele, togliete il  picciolo e lasciatele raffreddare. Nel fattempo che le malnzane si raffreddano tritate la cipolla insiame all’aglio ed ai filetti di acciuga. Ponete il trito in una casseruola, unite 4 cucchiai di olio evo e lasciatelo soffriggere dolcemente per qualche minuto. Unite allora i pomodori pelati, schiacciati con una forchetta, condite con una presa di sale e con un po di pepe. Rimescolate e lasciate cuocere il sugo, cosi ottenuto, per circa mezz’ora a fuoco lento, rimescolando di tanto in tanto. Quando le melanzane saranno fredde, tagliatele a metà nel senso della lunghezza, poi con l’aiuto di un cucchiaio scavatele e tritate grossolanamente la polpa. Unitela al sugo di pomodoro, rimescolate e lasciatela insaporire per qualche minuto. Aggiungete, a questo punto, il basilico sminuzzato e la mozzarella che avete precedentemente tagliato a cubetti molto piccoli. Riempite le melanzane con il composto cosi ottenuto, allineatele in una pirofila da forno che avrete unto con un cucchiaio di olio e qualche cucchaio d’acqua. Spolverizzate le melanzane con il parmigiano grattuggiato e il restante olio evo, passatele nel forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti o fintanto che sulle melanzane si sia formata una bella crosticina dorata. Servite calde accompagnate con da  vino dal buquet  fruttato e persistente come il Rosato del Salento

Prendiamola con Filosofia: la nuova stagione di incontri filosofici a Vicenza

Riparte il prossimo autunno il ciclo di incontri filosofici Prendiamola con filosofia e grande novità di questa stagione: gli appuntamenti triplicano!
L’originale percorso di incontri serali organizzato a Vicenza da Ethica e promosso da Saficof (Scuola di Alta Formazione in Counseling Filosofico) e da Ristoranti che Passione, che unisce filosofia, vino e cibo, cresce e propone tre percorsi diversi, di 7 appuntamenti ciascuno per accontentare tutti i gusti:

  • si conferma il format classico che si terrà a Vicenza presso la sede di Saficof: i 7 peccati capitali saranno il filo conduttore di tutti gli incontri. Un vero e proprio simposio: il dialogo filosofico stimolato dalla degustazione di un vino scelto appositamente per la serata.
  • Prendiamola con filosofia in cantina: il vino prottagonista degli incontri che si terranno in 7 cantine diverse tra Vicenza e Verona, la possibilità quindi di scoprire produttori del territorio e vivere la filosofia in contesti particolarmente suggestivi.
  • Prendiamola con filosofia a tavola: vi porteremo in 7 ristoranti diversi per sperimentare la potenza del cibo quale aggregatore di persone. Seduti a tavola ci confronteremo su alcuni temi dell’animo umano in chiave filosofica.

Questo intenso programma è nato anche dal grande consenso della scorsa edizione, una sorpresa che ha rinforzato la convinzione alla base dell’iniziativa: la filosofia può diventare una pratica alla portata di tutti, uno strumento di approfondimento e di indagine dell’animo umano e della vita di tutti i giorni.
Per partecipare non serve alcuna competenza filosofica, bastano solo curiosità e disponibilità al confronto unite alla voglia di trascorrere alcune serate originali e stimolanti.
A breve sul sito di Ethica il calendario completo dei tre circuiti.

Roberta Zantedeschi
Marketing e comunicazione
Ethica sas