… in questo caso dovrei dire ‘che beviamo’ visto che si parla del vino.
Il vino è un prodotto che se bevuto nelle giuste quantità non può nuocere alla salute dell’uomo. Inizio con questo concetto che mi è stato chiarito immediatamente dall’enologo con cui ho avuto modo di fare una lunga ed interessante chiacchierata.
Il vino non scade. Può essere sgradevole al gusto, ma non si corre mai rischi a consumarlo. Ovviamente stiamo parlando di consumazione nei termini di un bicchiere o due. Sopra questo valore, la soglia è personale ed ovviamente in presenza di malattie o particolare situazione dello stato di salute, è il medico ad avere l’ultima parola.
Il vino, se non adulterato, può risultare dannoso solo se contiene Ocratossina, una tossina naturale continuamente sotto controllo e di cui le leggi fissano le soglie massime. Facilmente rilevabile con esami di laboratorio, è possibile ricorrere alle USL nel caso si ritenga sospetto un prodotto.
A proposito dell’odore del tappo, questo è indicativo solo del gusto e dell’aroma del vino e, ancora una volta, non è indice della dannosità del prodotto.
Discorso a pare, invece, facciamo per l’anidride solforosa, usata come conservante soprattutto nei vini bianchi ed in generale in quelli che hanno bassa gradazione alcolica. L’anidride solforosa, infatti, senza nuocere alla salute, può portare mal di testa a persone che siano sensibili alla stessa. Si tratta di una soglia personale alla quale occorre far caso. Io, per esempio, tollero abbastanza bene il vino bianco, mi madre non riesce a berne due bicchieri senza star male la mattina dopo. A chi non è del settore, la cosa può sembrare la solita credenza popolare, in realtà ha un suo fondamento scientifico.
Anche attorno al concetto del “vino tagliato” c’è da fare qualche considerazione. Miscelare due mosti o aggiungere un vino di corpo ad uno che non ne ha, non è cosa di per sé negativa, soprattutto se dichiarata. Quando il fine è la costanza delle caratteristiche organolettiche, può essere dimostrazione di capacità e serietà.
Per concludere, come per altri prodotti alimentari, il CSQA è uno degli organismi certificatori della qualità dei processi.
Concorsi importanti, della cui vincita un vino potrebbe fregiarsi sono:
– Concorso Vinitaly di Verona;
– Banco d’Assaggio dei Vini d’Italia di Forgiano;
– Enodama di Conegliano
oltre al famoso Gamberorosso che assegna i bicchieri ai vini di pregio.
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Ringrazio Astoria Vini di Refrontolo, nella zona Doc di Conegliano e Valdobbiadene, per avermi concesso la lunga chiacchierata con uno dei suoi enologi che mi ha chiarito molti dei dubbi che avevo, aiutandomi a scrivere questo articolo.
Il primo articolo, contenente l’indice è La qualità dei cibi che mangiamo.