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Accessori per realizzare aperitivi a regola d’arte!

L’aperitivo,una storica abitudine.
L’aperitivo è un drink che si beve di solito prima di un pasto e la sua funzione è quella di stimolare l’appetito. Da qui la parola stessa che deriva dal latino “Aperire” cioè aprire iniziare. E’ un rito antico che nasce in Francia nei salotti della borghesia, ma che man mano si diffonde in tutta la popolazione. In Italia la prima città fu Torino intorno al 18° secolo, citta famosa per le produzioni dei migliori vini aromatizzati quali il Vermouth. Dopo Torino la città ad adottare questa pratica fu Milano la patria del Campari.
Nonostante le grandi trasformazioni nel mondo, oggi il rito si è evoluto ma non è cambiato nella sostanza: l’aperitivo è un momento di relax, di incontro e di aggregazione che dal semplice bere una bevanda insieme con pochi stuzzichini oggi è qualcosa di piu complesso. Si sono aggiunti ai classici salatini, primi piatti freddi o caldi, pizzette e focaccine fino a diventare in alcune città come Milano, quasi dei pasti veri e propri.
Tutti possiamo cimentarci con gli strumenti del vero barman, oggi vi presento una breve panoramica degli strumenti più usati. Prima di tutto adottiamo le sei regole d’oro per preparare un buon aperitivo a casa nostra:

1) Prepara SEMPRE tanto ghiaccio. Ormai nei supermercati vendono i sacchetti di ghiaccio già pronto con una minima spesa avrai ghiaccio a sufficienza per i tuoi aperitivi.

2) Scegli sempre i bicchieri più adatti. Ogni aperitivo ha un suo bicchiere, se usi quello consigliato ne esalti il gusto,l’aroma il colore e la decorazione.

3) Decora con gusto. Sottili fette di frutta fresca o agrumi rendono tutto più piacevole sia alla visa e sia al palato.

4) Tanti stuzzichini diversi. Ogni aperitivo deve essere accompagnato da salatini ed altre ghiottonerie, cosi da esaltarne il gusto ed evitare di bere a stomaco vuoto.

5) Arricchisi l’abinamento. Procurati tante ciotoline colorate e poi riempile con un pò di fantasia, olive sottaceti, sottoli ecc..

6) Scalda l’atmosfera. La musica e luci adatte, creano un ambiente rilassante per passare un pò di tempo in tutta tranquillità

Detto questo, passo brevemente a illustrarvi gli accessori piu usati:

Strainer, serve per trattenere il ghiaccio quando si versa l’aperitivo nel bicchiere.

Pestello, per schiacciare gli ingredienti come foglie di menta pezzetti di limone, zucchero ecc. per comporre cosi una base che andrà a formare l’aperitivo.

Mixing spoon, è l’apposito cucchiaino a manico lungo per pescolare.

Boston, o shaker americano, è lo shaker piu usato dai barman composto da 2 pezzi.

Shaker europeo, è lo shaker tradizionale e serve per la preparazione di cocktail che richiedono un energica miscelazione ed è costituito da 3 pezzi ( contenitore, filtro e tappo ).

Open Baladin

Il 1 maggio 2009 inaugura Santa Vittoria d’Alba, in provincia di Cuneo, la prima birreria “Open Baladin“.
Il locale piemontese, ricavato in un ex cinema, sarà il primo di una decina di altre birrerie Open Baladin che apriranno nelle principali città italiane. La birreria offrirà ai propri clienti ben cento etichette di birre artigianali italiane: 3 etichette per 33 birrifici nostrani più – come centesima etichetta – la birra Open Baladin, la birra “open source” dalla ricetta consultabile e modificabile creata da Teo Musso, proprietario del birrificio Le Baladin e ideatore dell’iniziativa, supportato in questa da altri volti noti della birra artigianale italiana come Leonardo di Vincenzo, birraio di Birra del Borgo di Borgorose (in provincia di Rieti), e Manuele Colonna, proprietario della birreria romana “Ma che siete venuti a fa” e del noto Bir&Fud.

Per settembre è prevista l’apertura del prossimo locale, a Roma in via degli Specchi (tra Campo de’ fiori e Trastevere), che potrà contare su di una scelta di oltre quaranta birre artigianali alla spina. E poi è previsto, per la primavera 2011, un locale a New York.

Le birrerie “Open” saranno caratterizzate da una filosofia comune rivolta a promuovere e diffondere la qualità della birra artigianale italiana. Anche lo stile sarà ben riconoscibile: un grande bancone accoglierà i clienti, che potranno scegliere tra un’ampia varietà di birre artigianali alla spina, mentre alle spalle una scaffalatura esporrà le cento etichette selezionate tra i migliori microbirrifici italiani.

Drink a drink

Solo pochi giorni fa alcuni amici hanno messo online un nuovo progetto che sembra promettere bene.

Drinkadrink.com nasce dall’amore per il mondo del bere di un piccolo gruppo, ma si ripromette di diventare un vero e proprio osservatorio online sull’argomento. Raccoglierà infatti le recensioni sui locali inviate dagli utenti di tutta Italia. Queste, andranno ad affiancare le recensioni dello staff vero e proprio, il cui unico scopo nella vita pare essere quello di ricercare incessantemente nuovi locali di cui parlare. 🙂

La sezione più divertente (ed utile) per il momento mi è sembrata quella dei video tutorial, in cui un barman professionista illustra passo passo la preparazione del drink di turno.

A giudicare dal primo video messo online, darà un grande spunto alla vostra creatività e un incoraggiamento a provare i vostri drink preferiti proprio a casa vostra!

Io mi sto già attrezzando. 😉

Buta Stupa: eno-lungimiranza!

Mi raccontava ieri Sabrina, responsabile del progetto Buta Stupa, delle risposte che a volte riceve quando propone ai ristoratori la sua iniziativa.

Il contesto è questo. Quando andate al ristorante e siete soli o in due, spesso non prendete una bottiglia di buon vino, perché bevuto un calice, dovreste lasciare sul tavolo il resto. Non tutti, infatti, osano chiedere al cameriere la bottiglia (anche se nessuno potrebbe impedirglielo).

Buta Stupa è l’iniziativa che Sabrina propone ai ristoratori. Una elegante confezione in cui il cameriere mette la bottiglia avanzata, opportunamente richiusa, di modo che senza alcuna sua esplicita ed imbarazzante richiesta, il cliente se la possa portare a casa.

Alcuni adesivi promozionali sulla porta d’ingresso e sul menu permettono al cliente di essere informato che il ristorante aderisce all’iniziativa. Consultando la lista, quindi, il cliente saprebbe che il vino avanzato se lo riporta a casa. Molte delle remore all’acquisto, cadrebbero.

L’iniziativa mi piace moltissimo. Io sono proprio uno di quelli che mangiando spesso da solo a mezzogiorno (sono sempre in viaggio per lavoro), certamente non prendo una bottiglia di vino, per consumarne un calice o due (al massimo). In sostanza, una bottiglia in meno venduta dal ristoratore.

Chiedo a Sabrina quanti ristoranti hanno aderito e resto stupito per la risposta. Il numero non è così alto come credevo io. Motivazioni?

  • La quota che lei chiede, vi assicuro ridicola, è ritenuta troppo alta!
  • “In fondo” – dicono alcuni ristoratori – “io che ci guadagno? Al limite, il resto della bottiglia lo bevo io…”
  • “Ma no,” – dicono altri – “tanto chi il vino lo vuol bere, se ne frega se avanza”.
  • “Beh, ma chi non vuol spendere trenta euro per una buona bottiglia e lasciarla, può bere il calice del vinello che propongo io” – Già, come se fosse la stessa cosa! Io piuttosto bevo acqua.

Mi rendo conto che non tutti i proprietari di locali sono così (e lo spero fortemente). La lungimiranza, infatti, mi pare essere dote di pochi!

E voi? La bottiglia la comprate per poi lasciarla lì?
E se vi dicessero che potete portarvela via in modo elegante ed anonimo? La prendereste, a quel punto?

Un caffè marocchino fotografato al volo

A volte le cose si fanno così, d’impulso.

Cristian mi dice – “Vieni a bere un caffè?” – ed io ovviamente accetto al volo.
Entriamo nel bar, intanto che il barman prepara due marocchini per due simpatiche signore sedute vicino alla vetrina.

“Uno anche a me” – gli dico – “e guarda che gli farò una foto per il blog” – aggiungo.

Un marocchino fotografato al volo

Troppo carino per non fotografarlo.

Il locale si chiama Colonian Caffè e si trova in via Torino 89 a Bareggio, nell’hinterland milanese.

Le Baladin

Le Baladin Noel Sembrerà strano iniziare un blog sul vino e sul cibo scrivendo, tra le altre cose, di birra, ma tanto per mettere le cose in chiaro qui cercheremo di scrivere anche di molti altri aspetti del gusto e delle cose che rendono la vita degna di essere vissuta.

Tra queste ultime, una menzione particolare meritano le birre Le Baladin della omonima birreria di Piozzo (CN). Sono birre non pastorizzate, non filtrate e ad alta fermentazione. Le produce Teo Musso, mastro birraio che ha portato nella terra del vino le tecniche apprese nel Nord Europa, in particolare in Belgio.

Personalmente preferisco la Nöel, ma sono tutte da provare per trovare quella che meglio si sposa con i propri gusti e si abbina ai cibi.