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Pizza tra le Dolomiti

Se volete mangiare una pizza veramente squisita, dovete recarvi a Ponte Arche, piccolo paese tra le Dolomiti di Brenta, sulla statale per Madonna di Campiglio. La pizzeria-rosticceria il Vecchio Mulino si trova proprio sulla statale ( Via C. Battisti, 50) ed è gestita da una simpaticissima coppia del posto. Il pizzaiolo è siciliano e oltre a preparare primi, secondi e contorni ( tutto al momento!!!), inforna a ciclo continuo pizze classiche napoletane e pizze in teglia, dall’impasto alto e soffice. I profumi sono quelli di casa ed i sapori genuini, l’arredamento è semplice e curato e l’accoglienza calorosa. Anche il servizio è impeccabile, ma la pizza in teglia di più. Ve ne sono per tutti i gusti, con verdure di stagione e salumi.
Dulcis in fundo la signora Marika, trentina, prepara dei dolci casalinghi ottimi, dalle torte di mele alle crostate, che vengono servite con frutta e yogurt alla vaniglia. Se passate di li, la sosta è d’obbligo!

Cena marocchina

Alcune settimane fa la mia cara amica Giulia ha organizzato una cena marocchina per le amiche.  Appena varcata la soglia di casa sono stata catturata dal profumo intenso delle spezie (carvi, cumino, harissa,..), che Giulia ha comprato in un negozio marocchino. L’atmosfera della casa era calda e accogliente, le ricette proposte stupefacenti e tutte di tradizione marocchina. Le sue amiche giordane si sono occupate della preparazione dell’hummus, dell’insalata di melanzane e del caffè arabo con cui hanno aperto la cena. Giulia ha preparato il resto.  Sulla tavola elegante e raffinata c’erano candele profumate e vere e proprie prelibatezze: crema di carote, cipolline e rape in agrodolce, patate al cumino, riso basmati speziato, pollo alle prugne e albicocche con spezie e frutta secca, hummus, insalate di melanzane e cavolo, pane arabo. Ma la vera sorpresa doveva ancora arrivare. Dopo circa una mezz’ora è stato servito un cous cous delizioso, cucinato poco prima,  da una signora marocchina, ancora fumante, preparato con verdure di stagione, carne d’agnello e spezie. Non poteva mancare la frutta, il piatto forte della mia amica, servita su un grande vassoio,  in cui  fichi secchi e ananas si alternavano a kiwi, datteri e fette d’arancia. E dulcis in fundo abbiamo gustato dei dolci arabi a base di semolino e miele.  Il tutto innaffiato da buon vino. Una serata stupenda e sapori indimenticabili! Per chi non lo conoscesse, vi riporto la ricetta dell’hummus, antipasto famoso del mondo arabo, da gustare con il pane ed altri piatti della cucina mediorientale.

Ingredienti:

350g di ceci secchi

1 spicchio d’aglio

2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva

1 cucchiaino di cumino in polvere

1 limone in succo

1 peperoncino rosso

2 cucchiai di prezzemolo tritato

Preparazione:

Lasciare i ceci in ammollo per 24 ore. Tritare l’aglio e soffrigerlo nell’olio. Aggiungere i ceci scolati e coprire con acqua. Cuocere a fuoco dolce per almeno un paio d’ore. Una volta cotti, scolare e tritare i ceci con l’aiuto di un tritatutto fino ad ottenere una crema morbida ed omogenea. Unire il cumino ed il limone, salare e trasferire il tutto sul piatto da portata, completando con il peperoncino tritato ed il prezzemolo.

Frolle di Santa Lucia

La mia città (Verona) si sta preparando a festeggiare la festa di S. Lucia, la santa che porta giochi e dolci a tutti i bambini, la notte che precede il 13 dicembre. La magica atmosfera e la trepidante attesa che accompagnano questa festa sono molto simili a quelle del Natale. I bambini aspettano con ansia questa Santa dal velo bianco e nello stesso tempo la temono, perchè se non si comportano bene, lei potrebbe non portare loro proprio nulla, se non adirittura solo carbone. In questa occasione Piazza Brà ospita per tre giorni i famosi “banchetti”, dove si possono trovare dolci e oggetti di tutti i tipi e le provenienze, dalla frittella al torrone, dai guanti agli utensili per la cucina. E tipiche di questo periodo son le frolle di Santa Lucia, che si trovano in ogni panificio, pasticceria e supermercato della città.

La ricetta è molto semplice e gli ingredienti sono quelli della pasta frolla:

100 gr. di burro
150 gr. di zucchero
200 gr. di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 bustina di vanillina
1 uovo
2 cucchiai di latte
zucchero a velo per decorare

Sciogliere il burro insieme al latte; una volta raffreddato, aggiungere lo zucchero ed il tuorlo dell’uovo. Dopo aver mescolato bene, aggiungere poco per volta la farina setacciata, il lievito e la vanillina. L’impasto dovrà risultare compatto. A questo punto stendere la pasta con il mattarello e formare una sfoglia non troppo alta. Con l’aiuto degli stampini per biscotti di varie forme ( cuore, fiore, stella,…) ritagliare le frolle e cuocerle in forno caldo a 180 gradi per 15 minuti.

Il miele e le sue proprietà terapeutiche

Non tutti sanno che il miele può essere molto utile nella cura e nella prevenzione di numerose malattie. Quando deriva dal nettare di un sola pianta, si parla di miele monoflora, che si distingue da quello millefiori. E se le piante da cui le api attingono il nettare sono piante officinali (come eucalipto, tarrassaco, ginepro, ecc.), il miele ottenuto contiene una parte dei loro principi attivi.
Basta visitare una qualsiasi fiera del miele per scoprire le tante varietà di miele esistenti in commercio. Ed ogni volta rimango affascinata dalla moltitudine di colori e sapori, che variano sempre a seconda della pianta .

Miele di Arancio: colore chiaro e sapore aromatico. Azione sedativa, calmante nell’eccitazione nervosa, antispasmodica, cicatrizzante in caso di ulcere.

Miele di Castagno: colore scuro e gusto forte con un retrogusto amarognolo. Azione astringente, antitussiva, disinfettante dell’apparato urinario, migiora la circolazione sanguigna.

Miele di Eucalipto: colore ambrato e sapore di caramello. Azione anticatarrale e antitussiva, antibiotica naturale, balsamica (coadiuvante nei raffreddori e nelle bronchiti).

Miele di Tiglio: colore dal giallo al bianco, sapore persistente. Azione sedativa nell’insonnia, calmante del dolore mestruale, diuretica, digestiva ed espettorante.

Miele di Acacia: colore chiaro e gusto delicato. Azione lassativa, antinfiammatoria delle prime vie aeree (mal di gola), disintossicante del fegato e utile nell’acidità di stomaco.

Miele di Timo: colore chiaro e sapore intenso. Azione disinfettante dei bronchi e dell’intestino, febbrifuga, tonica.

Miele di Girasole: colore chiaro e gusto non troppo dolce. Azione diuretica, astringente, antinevralgica, febbrifuga, ipocolesterolemizzante, calcificante delle ossa.

Ve ne sono tanti altri, ma non vorrei dilungarmi troppo. Vi consiglio inoltre di usare il miele come dolcificante al posto dello zucchero, perché, al di la del fatto che è terapeutico, è molto digeribile e dietetico (vi fa risparmiare calorie!).

Un pranzo veloce con taleggio e friselle

Ieri mattina intorno all’una stavo tornando dall’asilo con mia figlia e incontro la mia cara amica Maria con una forma di taleggio tutta per me. Mia figlia aveva già mangiato ed ho pensato ad un pranzo veloce, con le poche cose che avevo a disposizione! Dalla confezione del formaggio usciva un profumo gradevole con delicate note aromatiche. Mi sono venute in mente le friselle pugliesi che tengo in dispensa e, dopo averle bagnate, le ho condite con una manciata di pomodori datterini, olio di oliva (quello buono), sale, origano e due fettine di taleggio. Un abbinamento insolito ma gustoso. Il sapore del taleggio va dal dolce al piccante e si unisce perfettamente alla dolcezza del pomodoro. Il formaggio che ho mangiato è squisito e proviene dal caseificio Latini di Grumello del Monte in provincia di Bergamo, una delle zone di elezione per la produzione del taleggio, che ha ottenuto il marchio D.O.P. nel 1996. Penso che ne valga la pena, fare una gita da quelle parti!

Torta allo yogurt

Molti anni fa, quando ero una ragazzina, trovai per caso questa ricetta sul retro della confezione degli yogurt biologici Scaldasole. Da allora è la mia torta da colazione e da merenda per i miei bambini. Non manca mai sulla mia tavola! Sempre delicata e nuova, la propongo spesso anche agli amici dopo cena ( aggiungo all’impasto due mele renette a fette e un po di cannella), appena sformata e accompagnata da una pallina di gelato artigianale alla vaniglia. Si tratta di una ricetta semplicissima, dal momento che non si devono neanche pesare gli ingredienti, ma si utilizza il barattolino dello yogurt come misurino e qualsiasi marca venga comprata, il risultato è sempre ottimo.

Ingredienti per una tortiera da 22 cm

  • 1 vasetto di yogurt
  • 2 vasetti di zucchero
  • 2 uova intere
  • 3 vasetti di farina 00
  • 1 vasetto di olio di semi
  • 1 bustina di lievito
  • 1 pizzico di sale

Procedimento:

Mescolare lo yogurt con lo zucchero. Aggiungere le uova e con l’aiuto delle fruste elettriche, amalgamarle bene. Setacciare la farina e versarla piano piano all’impasto, un pizzico di sale e infine settacciare anche il lievito. Versare a filo l’olio e mescolare fino a completo assorbimento. A questo punto si possono aggiungere anche gocce di cioccolata oppure pezzi di frutta ( mele, pere, albicocche, pesche, futta secca, ecc) se si desidera un’alternativa.
Infornare a 180° per 40 minuti o a seconda della potenza del forno.
La torta si considera cotta quando, infilzata con uno stuzzicadenti, questo rimane asciutto.
Lasciare raffreddare sempre su una gratella per torte e spolverizzare con abbondante zucchero a velo.

Gnocchi di zucca

L’autunno non è ancora finito e sui banchi dei mercati ci sono zucche di tutte le qualità e le sfumature che vanno dal rosso, arancione al verde. Le specie più diffuse sono la zucca dolce (Cucurbita maxima) e la zucca “pepona” o “torta”( Cucurbita moscata).
Mi è venuto il desiderio di provare una nuova ricetta di gnocchi a base di zucca. Non ho mai utilizzato altri ingredienti al di fuori della patata, per realizzare un piatto di gnocchi e questa è una buona occasione.
Comincio quindi a cercare una ricetta che sia buona, ma soprattutto facilmente realizzabile e che non presenti grossi problemi al momento della lavorazione dell’impasto. Per quelli di patata il segreto consiste nell’aggiungere la farina con parsimonia, altrimenti si ottengono gnocchi troppo consistenti, e così avviene anche per quelli di zucca.
Dopo aver sfogliato ricettari e libri di cucina, trovo finalmente una ricetta che mi convince:

Ingredienti per 6 persone

  • 750 g di zucca mondata
  • 250 g di patate farinose
  • 250 g di farina bianca
  • cannella, noce moscata e sale q.b.

Preparazione

Cuocere contemporaneamente la zucca nel forno e le patate con la buccia in una pentola con abbondante acqua fredda salata, quindi scolarle e pelarle subito.
Distribuire la farina sulla spianatoia e farvi cadere sopra zucca e patate passandole con l’apposito schiacciapatate, quindi salare e impastare velocemente gli ingredienti, aiutandosi con una spatola, in modo da non scottarsi troppo le mani e da non lavorarli eccessivamente. ( Attenzione a non aggiungere ancora farina, anche se ne siete tentati!!!). 
Raccogliere l’impasto a panetto e dividerlo in tanti filoncini. Far rotolare i filoncini sulla spianatoia con la punta delle dita ben infarinate e senza premerli, fino ad ottenere dei cannelli lunghi del diametro di circa un dito. Dividerli poi con la spatola in tanti cilindretti regolari, spolverizzarli con poca farina e raccoglierli su un vassoio coperto con canovaccio infarinato.
Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua e raccoglierli con un mestolo forato quando vengono a galla.
Disporli a strati nel piatto di servizio, cosparsi di grana grattuggiato e burro fuso e salvia.

Condimenti alternativi

A chi piace il pesce posso proporre un condimento a base di cappesante e tartufo nero. Spadellare per pochi minuti in una teglia antiaderente 12 cappesante sgusciate, pulite e tagliate a pezzetti con tre cucchiai di olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio in camicia. Condire gli gnocchi con il sugo ottenuto e grattuggiare un paio di tartufi neri.