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Ricetta del tiramisù

Tiramisù

Non sono molti i dolci che so fare, lo ammetto. Ma se ce n’è uno che mi riesce bene e che faccio da moltissimi anni, questo è il tiramisù. Intendiamoci, non credo di avere nessuna abilità particolare: è infatti la ricetta stessa del tiramisù ad essere molto semplice.

Negli anni, ho sempre variato leggermente la ricetta, sia perché non ho mai voluto seguire rigide istruzioni sia per provare piccole varianti. Non saprei neanche dire quale variante mi piace di più, onestamente! Ma non importa, continuerò a fare il tiramisù seguendo l’ispirazione del momento.

Resta però importante avere una traccia da seguire, ed a volte mi è capitato di non ricordare quella traccia, e sbagliare completamente il rapporto tra la quantità di zucchero ed il numero di uova da usare. Ecco perché ho finalmente deciso di scrivere da qualche parte la mia ricetta del tiramisù. Se ho deciso di farlo su questo blog, è anche perché è stato scritto un solo post in più di un anno: era ora di smuovere le acque 🙂

Prima di venire alla ricetta del tiramisù, però, una piccola parentesi relativa alla storia del tiramisù. Ci sono infatti diverse versioni sulle origini del tiramisù. Quelle che vanno per la maggiore vogliono che il tiramisù sia nato a Roma, o a Siena, oppure a Venezia, o ancora a Treviso.

Non so nulla riguardo all’eventuale origine romana del tiramisù, e quindi non mi pronuncio. Sulle origini toscane, vi rimando a questo articolo. So però che le possibili origini veneziane o trevigiane del tiramisù hanno una qualche base, e quindi le ritengo pregiudizialmente più fondate 😛

Nella fattispecie, si parla del tiramisù come dolce inventato a Venezia, dove veniva consumato abbondantemente dai cortigiani in virtù delle sue presunte proprietà afrodisiache (e sennò perché il nome “tiramisù”? ;). Maggiori informazioni in quest’altro articolo.

Resta però che probabilmente la ricetta come la conosciamo oggi abbia origini molto più recenti. Pare infatti che sia stato inventato da un pasticciere trevigiano all’incirca 50 anni fa…

Torniamo però alla ricetta del tiramisù, che in fondo è la cosa che più importa (soprattutto a me stesso: almeno non rischierò più di fare errori clamorosi in futuro).

Ingredienti:

  • 6 uova;
  • 12 cucchiai di zucchero;
  • 500gr di mascarpone;
  • caffé quanto basta (ovvero molto);
  • savoiardi;
  • cacao.

Procedimento:

  • Separate i tuorli dall’albume. Tenete l’albume da parte, potreste volerlo usare per rendere la crema più soffice.
  • In una coppa, sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero. Unire il mascarpone ed amalgamare per bene.
  • A questo punto, potete decidere di montare gli albumi ed unirli dalla crema. Se fate così, assicuratevi di unirla con calma, mischiando il tutto dolcemente.
  • Bagnare i savoiardi nel caffé e stenderli in una terrina.
  • Fatto un primo strato di savoiardi, coprite con uno strato di crema.
  • Procedete allo stesso modo con un secondo strato (ed avendo sufficiente crema e savoiardi, perché non fare anche un terzo strato?).
  • Spolverate con il cacao e lasciate riposare in frigorifero per qualche ora.

Facile facile, visto?

Un paio di note a margine, per concludere: potete provare a mettere un po’ meno zucchero (diciamo 9 cucchiai anziché 12), soprattutto se non prevedete di usare gli albumi.

Inoltre, la ricetta è davvero semplice, e come per tutte le ricette semplici è ancora più importante del solito che gli ingredienti siano di buona qualità. Insomma, non risparmiate sulla qualità dei savoiardi 😉

Salame di cioccolato

Curioso come non abbia mai fatto prima di oggi il salame di cioccolato, uno dei miei dolci preferiti, anche in considerazione del fatto che è davvero facile e veloce da preparare (a parte la lunga attesa in frigorifero prima di poterlo gustare).

Mi ero persino ripromesso di farlo tempo addietro, quando gustai quello delizioso che Elisa (a proposito: in bocca al lupo per La Revue Gourmet!) portò al Maisazi party dell’ormai lontano settembre 2006.

Se finalmente mi sono deciso a fare il salame di cioccolato lo devo però a Francesca e alla sua ricetta (che ho seguito abbastanza fedelmente). La ripropongo qui in maniera sintetica, anche se non posso esprimere giudizi sulla riuscita fino a domattina. Il salame sta infatti riposando in frigorifero 🙂

Ingredienti

  • 450 gr di biscotti (Francesca ne suggerisce 400, nella sua ricetta)
  • 120 gr di burro (burro burro! che è il burro di soia, Francesca??? 😀 )
  • 50 gr di cacao
  • 110 gr di zucchero
  • 2 uova

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Pasta frolla

Fare in casa la pasta frolla è molto più semplice di quanto qualcuno potrebbe pensare. Pochi ingredienti e pochi minuti sono infatti sufficienti per ottenere un’ottima pasta frolla. Io l’ho appena fatta in circa 10 minuti, e, mentre scrivo, la palla di pasta frolla è in frigo a riposare.

Ingredienti

  • 250 gr di farina 00
  • 160 gr di burro
  • 80 gr di zucchero a velo
  • 2 uova

Procedimento

  • Unire la farina e lo zucchero a velo. Aggiungere il burro tagliato a pezzettini ed impastarlo velocemente.
  • Aggiungere i tuorli delle uova (o le uova intere, se preferite che la pasta frolla risulti un po’ più secca; personalmente ho sempre usato solo i tuorli) ed impastare quanto basta per amalgamare bene gli ingredienti.
  • Quando avrete formato una palla uniforme, avvolgete in una pellicola e fate riposare in frigo per mezz’ora o poco più.

Il riposo in frigo è necessario per due motivi: il burro si raffredda rendendo la pasta frolla più facile da lavorare; inoltre, la farina perde un po’ di elasticità.

Con la pasta frolla, si realizzano moltissime ricette della pasticceria. In attesa di provare a fare il pasticciotto leccese, pubblicherò a breve una semplice ricetta che preveda l’utilizzo della pasta frolla, giusto per dare un esempio. Ma volendo, potete semplicemente stenderla (con uno spessore di mezzo centimetro circa), ritagliare delle forme a vostra scelta ed infornare a 180 gradi per circa 15 minuti, o comunque fino al momento in cui la pasta inizia a dorarsi. A quel punto sfornate, lasciate raffreddare ed avrete ottenuto dei deliziosi biscotti di pasta frolla.

Crêpes dolci

Quasi un anno fa avevo pubblicato su questo blog la la ricetta delle crêpes. In seguito, avevo pubblicato un altro post con una serie di idee per fare le crêpes salate. In tutto questo tempo, ho avuto modo di preparare crepes salate in diverse occasioni. Ultimamente però ho iniziato a sbizzarrirmi un po’ di più con le crêpes dolci. È quindi giunto il momento di fare un post con un paio di idee per fare le crêpes dolci (si, giusto un paio, ma è quanto basta per dare un senso di compiutezza all’argomento “crêpes” affrontato qui).

La ricetta per la base può, volendo, avere qualche ingrediente in più: un po’ di zucchero (50 grammi), un bicchierino di cognac o rhum, un po’ di vaniglia o vanilina. Io in realtà ho quasi sempre fatto le crepes dolci usando la stessa ricetta che uso per le crepes salate ed il risultato è comunque ottimo.

Crêpes alla nutella
Banale, lo so. Ma davvero: prendete una crepe, spalmatela di nutella, piegate a metà e ancora a metà. Poi spolverate di zucchero a velo. Buona eh? 🙂 In più: potete, oltre alla nutella, mettere anche delle noccioline macinate grossolanamente. E come guarnizione, al posto (o in aggiunta?) dello zucchero a velo, un po’ di topping al cioccolato. E anche una pallina di gelato alla vaniglia non guasta! Insomma, c’è ampia scelta 🙂

Crêpes alla marmellata
Provate le crepes farcite di marmellata di arance amare. O, ovviamente, con qualsiasi marmellata preferiate. Anche qui, una spolverata di zucchero a velo per guarnire… e magari anche un po’ di frutta sopra.

Ci sarebbe, last but not least, la ricetta delle crepes Suzette, ma non l’ho mai fatta personalmente, quindi preferisco rimandare altrove 🙂

Il pasticciotto

Il pasticciotto, tipico dolce di Lecce

A Lecce, come in tutto il Salento, la vera colazione si fa con il pasticciotto, un tipico dolce di pasta frolla ripieno di crema pasticcera e cotto in forno.

Il pasticciotto leccese è un prodotto che il Comune di Lecce ha deciso di tutelare con la De.Co. (Denominazione Comunale), attestazione che lega un prodotto al suo luogo storico d’origine. Peccato però che il pasticciotto sia nato non a Lecce ma a Galatina (comune nella provincia di Lecce).

Nel 1745 il pasticciere Ascalone, che sta vivendo una situazione finanziaria non facile, pensa e ripensa ad una ricetta di dolce che possa attirare un numero adeguato di forestieri attesi per la festa del santo patrono, occasione unica per provare a risollevare le sorti del proprio esercizio.

Tra una prova e l’altra, Ascalone si ritrova un impasto e un po’ di crema insufficiente per preparare una torta. Decide di usarli ugualmente (‘che non si butta via nulla, tanto meno in tempo di crisi) e li mette in una piccola forma di rame facendone una piccola torta alla crema. Nonostante il risultato sia cattivo (un pasticcio!), lo inforna ugualmente.

Il prodotto, a dispetto delle aspettative, piace però moltissimo. Dalla richiesta di averne altri al successo, il passo è breve. Il pasticciotto diventa famoso in tutta la provincia di Lecce e i clienti arrivano da tutte le parti per comprare questa delizia nella pasticceria di Ascalone.

Ancora oggi potete andare a Galatina in via Vittorio Emanuele, al numero 17, e gustare un delizioso pasticciotto nella pasticceria Ascalone. Per fortuna, si trovano ottimi pasticciotti in moltissimi altri posti: il più è conoscerli.

Profiterole

ProfiterolesSabato abbiamo festeggiato il compleanno della mia ragazza. Avendo circa sessanta invitati e dovendo fare un dolce per tutti, ho pensato : “Visto che si deve sporcare, tanto vale farlo con stile”, e cosi’ ho preparato questa ricetta inglese (si, inglese, fin dal sedicesimo secolo). Per rendere il dolce meno impegnativo al palato e per ragioni di praticita’ ho preferito usare un ripieno piu’ “soft” della classica crema pasticciera.

Ingredienti
Per la pasta choux:

  • 200ml Acqua
  • 100g Burro
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 100g Farina
  • 4/5 uova

per il ripieno:

  • 125ml Panna da montare
  • Zucchero a piacere
  • Una stecca di vaniglia

per la copertura di cioccolata:

  • 300g Cioccolato fondente (almeno 70% di cacao)
  • 50g Burro
  • 125ml Panna da montare
  • 125ml Acqua

Prepariamo la pasta choux portando a bollore in una pentola capiente l’acqua con il burro, il sale e lo zucchero. Nel momento in cui bollira’, togliamola dal fuoco e aggiungiamo, mescolando energicamente e facendo attenzione a non formare grumi, la farina setacciata.
Poniamola nuovamente sul fuoco a fiamma bassa e continuiamo a mescolare con forza, fino a quando si sara’ compattata. Togliamola dal fuoco e facciamola raffreddare bene. Una volta fredda aggiungiamo, poco per volta, le uova sbattute avendo cura di mescolare sempre e controllare la consistenza dell’impasto. Il numero di uova da aggiungere e’ approssimativo, poiche’ cio’ che conta e’ ottenere un impasto abbastanza solido, ma non troppo. Il segreto per verificarne la compattezza consiste nel sollevarne una cucchiaiata e farla ricadere: l’impasto dovra cadere lentamente, come un nastro, e formare una specie di bernoccolino. Se l’impasto risultasse troppo solido aggiungeremo altre uova, se risultasse troppo liquido aggiungeremo un po’ di farina 😉

Inseriamo l’impasto nella sac a posche e modelliamo sulla placca del forno ricoperta di carta da forno dei piccoli bigne’. I bigne si gonfieranno, percio’ attenzione! Facciamoli piccoli e ben distanziati. Inforniamo a 200° per circa mezzora, non aprendo mai il forno.
Una volta cotti, pratichiamo con l’aiuto di uno stuzzicadenti due piccoli fori per ogni bigne’ e lasciamoli nel forno spento, affinche’ si asciughino bene all’interno.

Montiamo bene la panna, aggiungiamoci lo zucchero e il contenuto della stecca di vaniglia (tagliandola longitudinalmente e raschiando con la lama il contenuto).
Riempiamo la sac a posche con la panna e, usando un beccuccio sottile, farciamo i bigne, che si saranno nel frattempo raffreddati e a cui avremo praticato una piccola incisione alla base.

Disponiamo i bigne’ sul piatto di portata, dando loro la forma di una piramide 😀
Facciamo sciogliere a bagnomaria tutti gli ingredienti per la copertura ottenendo una crema densa. Se la crema risultasse troppo solida, possiamo aggiungervi un po’ d’acqua.
Facciamo colare la crema, ancora calda, a fontana sui bigne’, facendo in modo che ne vengano ricoperti in maniera uniforme ma irregolare.
Conserviamoli in frigo e serviamoli non prima di 2/3 ore.
La ricetta puo’ essere variata enormemente, usando cioccolato bianco e modificando la farcitura (paticcera, pasticcera al cacao, chantilly, etc).

A questo dolce si puo’ abbinare una Albana di Romagna o un Moscato d’Asti, ma, a mio parere, l’abbinamento piu’ interessante e azzeccato e’ un Barolo Chinato, che accompagna armonicamente e valorizza la notevole presenza del cioccolato.