Impromptu

Quando mi metto ai fornelli, mi piace improvvisare. È vero che spesso sono costretto, trovandomi sempre con pochi ingredienti in casa; ma non mi faccio demoralizzare, e mi invento qualcosa. Stasera è bastato veramente poco per mangiare benissimo.
Mi sono ritrovato per le mani una pancetta con il peperoncino (venendo questa pancetta dalla Calabria, poteva mancare il peperoncino?), di quelle fatte in casa. Ne ho tagliata un po’ a dadini, e l’ho messa a rosolare in una padella con un cucchiaio di olio d’oliva. Quando la pancetta era diventata bella croccante, l’ho tolta dal fuoco e ho aggiunto un cucchiaino di un’ottima salsa composta da melanzane, carciofi, olive verdi, cicoria selvatica, capperi, sedano, aglio, erbe aromatiche, oltre che abbondante peperoncino (si, indovinato: anche questa viene dalla Calabria). Ho scolato la pasta che intanto ho cucinato, l’ho versata nella padella, e ho fatto saltare il tutto, aggiungendo un po’ di formaggio di fossa (no, questo ovviamente non era calabrese ;)) grattugiato.

Il Ministro della Salute promuove la ciarlataneria

Il nostro nuovo Ministro Francesco Storace non perde occasione per farci rimpiangere il suo predecessore. Adesso si mette anche a sponsorizzare la cosiddetta “cura Di Bella”, un metodo per la cura del cancro che non ha mai dimostrato di saper fornire risultati soddisfacenti.

Solitamente, l’efficacia di un metodo è inversamente proporzionale all’insistenza con la quale i suoi sostenitori sostengono di essere vittime dell’establishment scientifico. Basterebbe questo a suscitare forti dubbi sulla cura Di Bella.

La cosa triste è che i soldi che verranno usati per rimborsare i poveri illusi che acquisteranno la somatostatina non potranno essere usati per garantire cure sperimentate e, queste sì, infinitamente più efficaci.

Corriere della Sera – Metodo Di Bella, Storace riapre il caso: “ROMA – È una delle priorità indicate poche ore dopo la nomina nel governo Berlusconi. Rimborsare la terapia antitumorale chiamata come il fisiologo modenese che l’ha messa a punto, Luigi Di Bella. Il ministro della Salute è già passato alla fase operativa. E in un’intervista a Tempo Medico Francesco Storace annuncia: «Ho sempre detto che ritengo doveroso garantire la libertà di scelta, perchè non si può negare la speranza. Nel Lazio abbiamo sostenuto i pazienti meno abbienti, rimborsando la somatostatina. Mi è già arrivata la richiesta di inserirla in fascia A. Valuterò cosa si può fare. Sarà istituito al più presto un gruppo di lavoro».

[…] Nella commissione ministeriale che quell’anno venne incaricata di avviare i protocolli della sperimentazione del metodo per valutarne l’eventuale efficacia c’era anche l’oncologo Dino Amadori: «La sperimentazione fallì, i dati sono inconfutabilmente negativi. Per noi il problema è chiuso, non c’è motivo per riaprirlo. I malati bisogna aiutarli con farmaci scientificamente provati ed efficaci sul piano terapeutico e palliativo. Nel ’98 tutti e 10 i protocolli avviati si conclusero negativamente. Non ritengo necessarie ulteriori indagini. Non vorrei trovarmi nei panni dei colleghi che verranno nominati nel gruppo di valutazione annunciato da Storace».”

Informazioni sulla “cura” Di Bella:

La parata di culi grossi…

la trovi solo da McDonald’s!!!

Dopo due anni e mezzo dall’ultima volta, sono entrato in un McDonald’s. Non starò qui a spiegare il perchè, dato che le motivazioni sono nulle. Forse è stato il desiderio di verificare quella sensazione di dipendenza di cui si parlava in Supersize me.

Ad ogni modo, è stata l’occasione per fare una piccola, semplice, banale considerazione. Non sul cibo, chiaramente. Cosa dovremmo considerare?
La considerazione è stata sulle persone che ho trovato dentro: qualche turista straniero che trova un posto familiare, e sa quel che trova da mangiare (e nonostante questo ci entra!); qualche artista di strada (eufemismo); e tanti ragazzini, ma soprattutto ragazzine, appena usciti da scuola.

Ed è alle ragazze che escono da scuola ed entrano in un McDonald’s che voglio rivolgere questa mia riflessione: ora, potete fregarvene dell’effetto che quel “cibo” avrà sulle vostre arterie e sui vostri organi. Capisco se, alla vostra età, non vi interessate al problema. Ma fatelo almeno per il vostro appeal. Mangiare lì dentro vi fa venire un culo enorme! Non ho dubbi su quanto affermo, dopo aver verificato di persona che il 100% delle ragazze dentro al McDonald (in quei pochi minuti che mi sono serviti per inghiottire un BigMac, delle patatine fritte iper-salate e una cara vecchia Coca Cola ad arrotondare la quantità di calorie assorbite), da una postazione favorevole (ad una decina di metri di distanza da una scala che dal piano interrato – dove si mangia – conduce all’uscita), avevano tutte il culo grosso. Uno spettacolo indecoroso!

Ragazze, sveglia! Smettetela di imbottirvi di quello schifo. Che vi piaccia o meno, noi maschietti vi guardiamo il culo. E se mangiate da McDonald’s, ce ne accorgiamo subito. E giriamo lo sguardo altrove.

Nuove frontiere dell’alimentazione: cereali al serpente

Dopo gente che trova dita nel chili (falso) e nel dolce (vero), eccovi i serpenti nei cereali:

Corriere della Sera: “LONDRA – Voleva mangiare i cereali e si è ritrovato tra le mani un serpente. E’ accaduto ad un bimbo di cinque anni in Gran Bretagna. Il piccolo è ora sotto shock dopo aver trovato un rettile vivo lungo 70 centimetri in una confezione di cereali che stava aprendo per fare colazione. “

Viva gli OGM!

Il titolo potrebbe sembrare ironico, di questi tempi, ma vi assicuro che non lo è.

In una società nella quale l’irrazionalità sembra farla da padrone, le affermazioni dei sostenitori di pratiche mistico-religiose, come l’agricoltura biodinamica, vengono credute senza onere di prova. Non c’è da stupirsi, visto che lo stesso trattamento di favore viene garantito a idiozie (o truffe) come l’astrologia o la pranoterapia. Le basi scientifiche sono le stesse, del resto: totalmente inesistenti.

Nello stesso solco si inseriscono, come il rovescio di una medaglia, gli allarmi infondati e il rifiuto aprioristico delle tecnologie che possono veramente migliorare le condizioni di vita di intere popolazioni.

Ogni tanto, mi fa piacere invece scoprire qualche voce levarsi in difesa della ragione, contro i fondamentalismi di ogni tipo. Oggi deve essere un giorno fortunato perchè, scorrendo la mia personale lista di blog “scettici”, mi sono imbattuto non in uno, ma in ben due articoli che mi hanno fatto un gran piacere in questo senso.

Prima, Confessions of a Quackbuster ci segnala una recensione di The March of Unreason: Science, Democracy and the New Fundamentalism, di Dick Taverne, apparsa sul Washington Times. Cito dei brani della recensione, nei quali ho evidenziato alcune affermazioni salienti (sorry per l’inglese, ma potete trovare una approssimativa traduzione qui).

He notes the paradox that as people live longer and safer lives, they seem to be increasingly obsessed with societal risks of all sorts, and that as society devises better prevention and treatment of disease and produces more nutritious and varied food more efficiently, more people turn to alternative medicine such as homeopathy and quack remedies, and denounce the most precise and predictable methods for the genetic improvement of crop plants. Remorselessly and effectively, he skewers the mania for organic food, the popularity of astrology and other forms of mysticism, and the widespread but baseless bias that ‘nature knows best.’

[…] Mr. Taverne characterizes as “a monument to irrationality” the trend toward consumers’ buying overpriced organic food, promoted by advocates whose “principles are founded on a scientific howler; it is governed by rules that have no rhyme or reason, and its propaganda could have an adverse effect on the health of poor people.”

[…] Mr. Taverne argues compellingly that the conflict over gene-spliced crops is the most important battle of all between the forces of reason and unreason, both because of the consequences should the forces of darkness prevail, and also because their arguments are so perverse and so consistently and completely wrong.

[…] More than 80 percent of processed foods on supermarket shelves “soft drinks, preserves, mayonnaise, salad dressings” contain ingredients from gene-spliced plants, and Americans have consumed more than a trillion servings of these foods. From the dirt to the dinner plate, not a single ecosystem has been disrupted, or a person injured, by any gene-spliced product ” a record that is superior to that of conventional foods.

Poi, da Skeptico, apprendiamo i risultati di uno studio sull’uso del riso geneticamente modificato in Cina:

One of the arguments against genetically engineered crops is that they benefit the seed companies, but not the farmers.

The authors of the new study disagree.

They found that Chinese farmers using rice engineered to resist insect pests made huge savings on insecticides, compared with their neighbours who had planted ordinary hybrid strains.

This had nothing to do with any specialist guidance the farmers received, because they were left to manage their crops as they saw fit.

As well as cutting costs, the researchers say, the farmers benefited from better health.

Pesticides in China are cheap and widely used, but poison an estimated 50,000 farmers a year, up to 500 fatally.

In sostanza, gli alimenti OGM non solo non fanno male, ma fanno bene a chi li coltiva, non solo alle multinazionali che vendono le sementi.

Sullo stesso argomento:

No feed, no party

Seguendo le segnalazioni di Paperogiallo, abbiamo aggiunto un po’ di blog alla nostra pagina Links:

Tutti gli altri citati da Bonilli non li abbiamo aggiunti. Motivo: non hanno un feed RSS. Chiamatemi pure integralista, ma un blog ha — per definizione — un feed RSS, altrimenti è un sito, un diario online, un sarchiapone, tutto ma non un blog.

Ecco, questo potrebbe essere un interessante argomento di discussione per l’evento del 9 giugno: perchè tanti blog non hanno un feed e come mai la gente non usa di più gli aggregator?

Il blog si mangia?

Dovendo probabilmente andare a Roma nel mese di giugno, potrei organizzarmi in modo da partecipare a questo evento organizzato da Gambero Rosso:

Giovedì 9 giugno alle ore 18 vi aspettiamo alla Città del gusto per la presentazione del libro ‘Blog generation’di Giuseppe Granieri che interverrà al dibattito? performance? open theatre? kermesse? Fate voi dal titolo ‘Il blog si mangia?’, ovvero come sviluppare questo nuovo strumento, invadere il pianeta food&wine e vivere felici.

Francamente però ho qualche dubbio sul successo che un evento del genere possa avere. Penso che questo elenco dei blog enogastronomici italiani che abbiamo compilato sia abbastanza completo, eppure contiene, ad oggi, solo venti voci (ventuno se contiamo chi scrive). Sarebbe già un successo se in quell’occasione fossero presenti tre o quattro blogger.

Comunque, se si tratta di fare quattro chiacchiere e mangiare e bere in compagnia, va bene lo stesso, quindi farò il possibile per esserci.

Soave Versus – Il torneo dei vini

panoramica_p.jpgRiceviamo e pubblichiamo. Soave Versus:

Incontrarsi.

A Soave, nella suggestiva cornice del Palazzo del Capitano

sabato 30 aprile, domenica 1 e lunedì 2 maggio 2005,
dalle ore 18.00 alle 23.00

Assaggiare.

Più di 100 vini, con i premiati 2004, i Soave difensori della Coppa 2005
e gli sfidanti da tutte le provincie italiane e oltre.

Abbinare.

Oltre 20 pietanze tra olii, formaggi, pane, salumi tipici e degustazioni di
piatti preparati dagli chef delle tavole del Soave.

Scoprire la Storia.

SOAVE VERSUS è un gioco, un vettore ludico per ritrovare
Storia e cultura di cibi, vini e territori.
Imbandiremo Palazzo del Capitano, nel cuore di Soave,
ove Principi e Cavalieri difenderanno “La Coppa del Soave”
da agguerriti forestieri. Il Popolo, innalzato a degustatore e giudice,
decreterà i suoi campioni.

sabato 30 aprile, domenica 1 e lunedì 2 maggio 2005
dalle ore 18.00 alle 23.00

Ingresso:

20 euro per assaggiare vini e abbinamenti elettivi
con il Calice del Soave compreso nel prezzo.

Viva le maniglie dell’amore!

Noi uomini di una certa età l’abbiamo sempre saputo, e ora gli americani lo confermano:

Corriere della Sera – Sorpresa Usa, un po’ di pancia allunga la vita: “Gli uomini e le donne sovrappeso, purché non obesi, sono a minore rischio di morte rispetto a chi mantiene la linea. E’ la conclusione, a dir poco sorprendente, di uno studio del governo federale Usa, pubblicato sull’ultimo numero del prestigioso Journal of the American Medical Association (Jama).”